Secondo le stime degli esperti il futuro prossimo dei mercati emergenti non sarebbe roseo, in allerta tutti gli investitori interessati.
Le performance recenti dei mercati emergenti preoccupano gli investitori, operare in questi contesti al momento potrebbe rivelarsi rischioso. O almeno questo è il parere di alcuni osservatori che hanno lanciato l’allarme dopo la deludente percentuale di guadagno – ha fatto registrare il cinque per cento – rispetto ai cosiddetti ‘mercati sviluppati’. Alla base di questi risultati poco convincenti ci sarebbe il periodo nero della Borsa cinese che, ricordiamo, rappresenta il ventidue per cento della capitalizzazione di mercato totale.
Basti considerare che in questo lasso di tempo ha ceduto più del tre per cento, numeri che preannunciano uno scenario non esattamente entusiasmante per l’indice Morningstar Emerging Markets. E non solo, perché anche la Borsa di Seul – che invece incide per l’11,85% – da gennaio in poi è riuscita a perdere addirittura l’8 per cento. Per non parlare poi di quanto sta avvenendo in America latina, tra Brasile e Messico, con perdite tra il quattordici e il diciotto per cento.
Mercati emergenti, che succede? Lo scenario degli esperti
Nonostante un trend negativo che non sembra intenzionato a interrompersi, filtra comunque ottimismo tra gli osservatori degli emerging markets. Le debolezze manifestate dalla Borsa cinese, da quella coreana e da quelle latinoamericane non preoccupano ad esempio Jian Shi Cortesi, Investment Director, Asia/China Growth Equities di GAM che in una nota ha ammesso: “Riteniamo che il mercato sia già sobbollendo, ma che abbia bisogno di un continuo apporto di carburante per raggiungere la piena ebollizione”.
Uno spiraglio, in effetti, ci sarebbe e sarebbe legato soprattutto all’andamento della Borsa indiana, da quella sudafricana e da quella di Taiwan. Dando un’occhiata ai dati, infatti, si vede come la prima sia riuscita a crescere del ventidue per cento da gennaio in poi, la seconda del dieci per cento e l’ultima del diciannove e cinque per cento.
L’interpretazione di quanto sta avvenendo è fornita da Michael Bourke, responsabile delle azioni dei mercati emergenti per M&G Investments, che è stato raggiunto dai microfoni della redazione di Morningstar: “Il peggioramento del quadro macro si è tradotto direttamente in una contrazione degli utili che ha danneggiato pesantemente le azioni”.