Eredità, le leggi durissime di cui pochi sanno: cosa si rischia e come difendersi in caso di debiti del defunto.
Ricevere un’eredità è, spesso, il sogno di molti. Certo, si tratta sicuramente di un momento dolce/amaro nella vita della maggior parte delle persone, soprattutto quando i beni a noi destinati diventano tali a seguito della morte di qualcuno a noi caro. A rendere tale circostanza ancora più complessa ci pensa la legge che regola questo passaggio, soprattutto in caso di presenza di debiti. Molti, infatti, ignorano alcuni dettagli fondamentali che possono rappresentare un rischio concreto per il diretto interessato. Come difendersi?
Non sempre, come ben sappiamo, un’eredità consiste solo in immobili e denaro. Talvolta ci sono, infatti, debiti contratti dal defunto che, di pari passo, ricadono sulle nostre spalle. Come fare, allora, a evitare problemi per quanto riguarda il nostro patrimonio personale? In quali casi questo è a rischio? Ecco cosa sapere.
Accettare un’eredità, come ben sappiamo, significa accogliere non solo gli elementi “positivi” che il defunto deteneva, come denaro e proprietà, ma anche quelli “negativi”, come, appunto, i suoi debiti. Il dubbio più grande, in tali casi, è il seguente: tali debiti possono andare ad intaccare il patrimonio personale dell’erede? Può, quest’ultimo, dover rispondere con tale patrimonio di quanto dovuto dal defunto? Cerchiamo di fare chiarezza.
Bisogna sapere, in primo luogo, che esistono diversi modi di “accettare” un’eredità. Il primo consiste nell’accettazione espressa, ovvero nella stipula di un vero e proprio documento emesso in presenza del cancelliere del Tribunale insieme ad un notaio. Il secondo è l’accettazione tacita, come un prelievo dal conto, un atto di disposizione dei suoi beni e così via. In entrambi i casi, l’erede dovrà rispondere dei debiti del defunto non solo con quanto ereditato, ma anche con il suo patrimonio personale e, di conseguenza, quest’ultimo potrebbe essere soggetto anche a pignoramenti e simili.
Come tutelarsi, dunque? Ebbene, c’è un terzo modo di accogliere un’eredità e proteggersi da eventuali debiti. Si tratta dell’accettazione con beneficio di inventario. Nel caso in cui, infatti, non fossimo certi dell’ammontare o della quantità di debiti contratti dal defunto e della stima del suo patrimonio, questo ci consente di rispondere di tali debiti solo con i beni che sono stati ereditati, escludendo quelli personali.
Si tratta di una procedura di sicuro più costosa e complessa rispetto alle prime due, ma essenziale per proteggere il proprio denaro e i propri averi in caso il defunto avesse contratto debiti e sanzioni che potrebbero ricadere su di noi. In poche parole, questo tipo di accettazione consente di separare in modo netto il patrimonio ereditato da quello personale, anche nel caso quest’ultimo presentasse debiti superiori al valore dell’eredità stessa.
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