Debiti col fisco? Ora cambia tutto: ecco cosa sapere prima che sia troppo tardi

Ti sei mai chiesto cosa può succedere davvero quando smetti di pagare una cartella dell’Agenzia delle Entrate? Non è solo una questione economica: c’è di mezzo la tranquillità di casa tua, della tua famiglia, della tua quotidianità.

Pochi sanno che una piccola mossa, come versare una rata minima, può fermare un processo che sembra inarrestabile. E con le nuove regole sul pignoramento in vigore dal 2025, ogni dettaglio può fare la differenza.

Pasqualina e Gianluca vivono a Velletri. Lei ha un piccolo negozio, lui lavora in fabbrica. Fino a pochi mesi fa riuscivano a tirare avanti, poi sono arrivate tre cartelle esattoriali: quasi 5.000 euro.

Persona preoccupata
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Non potendo pagare subito, si sono ritrovati sotto la minaccia di un pignoramento. Auto, casa, stipendio: tutto sembrava a rischio.

Ma proprio quando le speranze erano al minimo, un’amica ha suggerito a Pasqualina di informarsi sulle nuove regole. E lì, la svolta: bastava una rata minima da 50 euro per bloccare le procedure.

Quando basta poco per fermare tutto

Pagando la prima rata di un piano approvato dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, si blocca il fermo amministrativo e si congelano eventuali pignoramenti, se l’asta non è ancora andata a buon fine. Una soluzione salvavita per chi ha debiti fiscali ma vuole rimettersi in regola.

Persona con martello giustizia e una miniatura di una casa
Quando basta poco per fermare tutto-trading.it

Pasqualina ha presentato l’istanza includendo tutte le cartelle. Così è riuscita a fermare l’auto sotto fermo e ha evitato l’ipoteca sulla casa. Attenzione però: saltare alcune rate, anche non consecutive, fa decadere il piano e riattiva le azioni esecutive.

Questa novità, pensata per aiutare chi è in difficoltà, non elimina il debito ma offre una via d’uscita concreta. Una possibilità che prima non esisteva in modo così accessibile, e che oggi può fare la differenza anche per chi ha redditi bassi.

Meno tempo per difendersi e nuove regole sul reddito

Per Gianluca, però, è arrivata un’altra sorpresa: dal 2025, alcune imposte possono essere riscosse senza inviare la classica cartella esattoriale. Basta un accertamento esecutivo, e dopo 60 giorni parte il pignoramento. Anche i Comuni possono muoversi più velocemente, con soli 60 giorni per agire se non si pagano IMU o Tari.

Ma non è tutto negativo: gli stipendi e le pensioni hanno soglie di protezione. Le pensioni fino a 1.000 euro sono impignorabili. E sullo stipendio si applicano limiti: 1/10 per chi guadagna fino a 2.500 euro, 1/7 fino a 5.000 euro, 1/5 oltre.

Dal 2026, le amministrazioni pubbliche dovranno controllare i debiti fiscali prima di erogare stipendi superiori ai 2.500 euro. E da gennaio 2030 scatterà il discarico automatico per le cartelle non riscosse entro 5 anni. Il debito resterà, ma non sarà più AdER a gestirlo.

Le cose cambiano in fretta. A volte, basta saperlo un attimo prima per evitare il peggio.

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