Sul sito web ufficiale del Ministero del Lavoro è stato pubblicato il decreto n. 143 del 2022 che contiene la rivalutazione degli indennizzi da danno biologico assegnati dall’Inail dal primo luglio 2022.
Vediamo più da vicino alcune caratteristiche chiave di questo danno e dell’indennizzo conseguente.Recentemente è stato pubblicato il provvedimento con la rivalutazione per quest’anno delle prestazioni economiche Inail, che costituiscono indennizzo del cosiddetto danno biologico.
Per il 2022 abbiamo un +1,9%, a seguito delle rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), così come emerge sul sito del Ministero del Lavoro. Di riferimento è il decreto n. 143 che, come appena accennato, indica la rivalutazione degli indennizzi per danno biologico Inail, a partire dallo scorso primo luglio.
Vediamo dunque qualche ulteriore dettaglio su questa interessante novità, ma non prima di aver ricordato in sintesi che cos’è il danno biologico e quando ricorre.
Nuovi indennizzi INAIL per danno biologico: il contesto di riferimento
In estrema sintesi e in linea generale, il danno biologico consiste in una lesione di ambito non patrimoniale. Esso emerge nei casi nei quali un soggetto sia danneggiato sul piano della propria integrità fisica o psichica. Secondo quanto acclarato da autorevole giurisprudenza, il danno in oggetto sussiste non soltanto quando è di tipo permanente (e dunque durevole nel tempo), ma anche quando non lo è mentre, per essere indennizzabile, deve essere suscettibile di valutazione di ambito medico-legale.
Non solo. Detto danno, per essere qualificato come biologico, va valutato al di là della possibilità o capacità del soggetto lesionato di produrre reddito. Fonte normativa per antonomasia in materia è l’art. 32 della Costituzione, che tutela espressamente il diritto alla salute.
In particolare, il danno biologico è oggetto di un indennizzo previsto ed assegnato dall’Inail al lavoratore, che ha subito un infortunio sul posto di lavoro o un danno provocato da una malattia professionale o a causa di servizio. Pertanto, il danno biologico dà luogo all’indennizzo Inail riconosciuto e versato al dipendente che:
- a seguito di un infortunio sul lavoro o malattia professionale,
- è gravato da un danno tale da portare ad uno stato di invalidità temporanea o ad una menomazione permanente della capacità fisica.
Come appena detto, l’indennizzo Inail da danno biologico è una prestazione economica che scaturisce in caso di infortuni e le malattie professionali, ma queste debbono aver prodotto un grado di menomazione dell’integrità psicofisica incluso tra il 16% ed il 100%. La prestazione in oggetto è in vigore dal 2000, mentre la sua erogazione avviene dal giorno posteriore alla guarigione clinica del beneficiario.
Nuovi indennizzi Inail per danno biologico: due fattori chiave per stabilire la rivalutazione
Lo abbiamo accennato in apertura: il decreto inerente alla rivalutazione 2022 delle prestazioni economiche dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, è ora pubblicato e indica una rivalutazione delle prestazioni pari ad un + 1,9%.
Detta rivalutazione è frutto di due operazioni distinte:
- le rilevazioni ISTAT;
- le valutazioni da parte del consiglio di amministrazione Inail.
In particolare, nel sito web dell’Inail si trova infatti scritto che la rivalutazione segue all’emanazione di un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare su proposta del Presidente dell’Inail, ed è compiuta sulla base della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, così come acclarata dall’Istituto nazionale di statistica rispetto all’anno anteriore.
Per quanto riguarda la quota di rendita inquadrata come indennizzo del danno biologico, Inail nel suo sito web spiega altresì che la legge di stabilità 2016 ha previsto, con effetto dallo stesso anno e a decorrere dal primo luglio di ogni anno, la rivalutazione delle relative somme.
Come calcolare l’importo dell’indennità Inail da danno biologico
Ricordiamo inoltre che l’ammontare della somma è fissato in rapporto al grado di menomazione patita a seguito dell’infortunio o malattia professionale. In sostanza, due sono le quote che compongono l’indennità Inail per danno biologico:
- la prima compensa il danno biologico arrecato dalla malattia professionale o dall’infortunio e di riferimento è la percentuale di menomazione acclarata a seguito dei controlli;
- la seconda quota invece compensa le conseguenze del danno biologico sul piano delle capacità del malato o infortunato di produrre reddito da attività di lavoro.
In ogni caso per stabilire l’importo è di essenziale orientamento il decreto ministeriale del 12 luglio 2000, recante l’approvazione delle cosiddette “Tabella delle menomazioni”,”Tabella indennizzo danno biologico” e “Tabella dei coefficienti”, collegate appunto al danno biologico ai fini della tutela dell’assicurazione Inail contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Ricordiamo infine un altro aspetto molto importante. La rendita è oggetto di attività di revisione sulla scorta delle scadenze di cui alle norme vigenti, e comunque entro i seguenti limiti:
- 15 anni dalla data di decorrenza della rendita da malattia professionale;
- 10 anni dalla data di decorrenza della rendita da infortunio.
La revisione può implicare vari effetti per la rendita, ovvero l’aumento, la cessazione o la diminuzione della stessa, oppure l’assegnazione dell’indennizzo in capitale.