Tasche degli italiani più ricche di 1233€? Arriva la proposta di un taglio del cuneo fiscale da parte del presidente di Confindustria Bonomi
Occorre “dare risposte e mettere più soldi nelle tasche degli italiani” in virtù della situazione difficile vissuta da imprese e famiglie, con una risposta incentrata sul “taglio del cuneo fiscale”: parole e proposta del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, i dettagli.
In merito alla situazione e alla risposte da dare agli italiani, come si legge su Today.it, il presidente di Confindustria crede che la strada non sia quella della “tassazione degli aumenti salariali”, secondo quanto riportato in merito alle dichiarazioni rilasciata all’Assemblea 2022 di Unindustria.
Parole rivolte anche al governo circa l’esigenza di un “taglio forte e serio di 16miliardi. Così potremmo mettere in tasca agli italiani 1.233€, una mensilità in più per tutta la vita lavorativa”. Al riguardo, questi ha aggiunto che “noi mettiamo 619€ di nostra competenza, li paghiamo noi per i lavoratori”, così da portare il cuneo per tale fascia “al 40.8%, sotto la media europea”, aggiungendo che le risorse vi sarebbero.
Circa la proposta del ministro del lavoro, di legare aiuti alle imprese agli aumenti salariali, Bonomi ritiene che nella attuale situazione, in virtù dei rincari sui prezzi di materie prime ed energia, le imprese non abbiano le possibilità di agire sugli stipendi, aggiungendo che “chi fa il paradigma ‘se faccio pagare meno l’aumento salariale tu ne dai di più’ è gente che non hai mai frequentato un giorno di fabbrica, specie in questo periodo”.
Attualmente, una eventuale riforma del cuneo fiscale non risulta essere in cantiere, e in merito all’equità sociale, viene sottolineato da Bonomi, non vi sarebbero risposte rispetto alle proposte avanzate, spiegando poi che i punti sollevati nel 2021 sono aperti e senza risposta.
Inoltre, fa cenno anche a ciò di cui si parla nelle ultime settimane rispetto a “sanzioni e embargo. Su questo l’UE all’inizio è stata molto coesa ma ora ci sono distinguo, anche a livello industriale”. Il sostegno verso le misure, sottolinea, vi è stato a patto che “il Paese aprisse una stagione di riformismo competitivo”.
Cuneo fiscale e alti punti: la bocciature del RdC e Quota 100
Attenzione alta quando si parla a diverso livello di lavoro, si pensi ad esempio all’occasione in una nota azienda che assume, con 4000 posti di lavoro disponibili.
Rispetto al tema in oggetto, come riportato da Today, e in particolare in merito alle riforme, il Presidente di Confindustria ha chiarito che le si attende da “35 anni e che non sono mai state fatte perché, ci dicevano, non c’erano risorse”.
Attualmente, spiega quest’ultimo, le risorse ci sarebbero e non ci sarebbero più scuse, secondo il suo parere. Si tratta per Bonomi di riforme necessarie e menziona quella del fisco, concorrenza, politiche attive sul lavoro. Riforme “bloccate dalle battaglie di bandierina dei partiti” i quali, sarebbero “più orientati al dividendo elettorale senza risposte al Paese”.
Today.it riporta poi le critiche di Bonomi rispetto a Quota 100 che “ha innalzato del 17% la spesa previdenziale su PIL e ci è costato 30milardi aggiuntivi entro il 2028″, chiarendo che è stato raccontato che per ciascuna persona in pensione ne sarebbero state assunte 3, aspetto che – afferma -“non c’è assolutamente stato“.
E sul Reddito di cittadinanza, Bonomi spiega che “ci è costato 20milardi e nell’ultima legge è stato rifinanziato per 10″, soffermandosi sulla posizione sempre avuta, ovvero in accordo circa la misura in quanto contrasto alla povertà, ma non come “è costituto”, ovvero che “non intercetta i poveri del Paese. Come strumento di politica attiva del lavoro lo abbiamo sempre denunciato“, aggiungendo che il tutto “cosa ci ha portato? I navigator“, ai quali – conclude – si deve oggi trovare un lavoro per coloro che erano stati presi per trovare lavoro a chi non lo aveva.