Una iniziativa politica che potrebbe rappresentare una vera e propria svolta epocale per milioni di lavoratori italiani.
I lavoratori italiani sono protagonisti a loro insaputa di una particolare dinamica che fa dell’Italia, in questo specifico caso, un paese da record negativo. Parliamo di cuneo fiscale, la differenza cioè tra quello che i dipendenti guadagnano e ciò che viene realmente pagato dai lavoratori. L’Italia, per dirne una detiene un cuneo fiscale tra i più alti al mondo, quinto tra tutte le situazioni offerte dall’intero pianeta. Il Governo lavora quindi ad una soluzione che potrebbe portare ad una vera e propria svolta epocale nel settore.
La ricetta sarebbe in teoria semplice, più soldi in busta paga per i lavoratori italiani e meno tasse, di conseguenza per le famiglie. L’esecutivo ha trovato il via libera da parte del Parlamento ad una misura economica dal valore di 8 miliardi di euro. A questo punto dal piano teorico si dovrà passare a quello pratico, entrando nel merito della questione. Ridurre le tasse, solo cosi si potrà incidere con decisione sul taglio del cuneo fiscale. I lavoratori, quindi, attendono con ansia questa nuova operazione targata Mario Draghi.
Nel frattempo l’organizzazione dei paesi industrializzati (Ocse) ha esplicitamente chiesto al Governo italiano di intervenire in materia di cuneo fiscale. Al momento appare molto più probabile che il Governo continui a muoversi utilizzando i cosiddetti trattamenti integrativi, già presenti in busta paga per i lavoratori con un reddito inferiore ai 40mila euro. L’intervento, secondo l’esecutivo dovrebbe agire sulle aliquote troppo alte per i ceti medi, un 38% troppo più alto rispetto allo scaglione precedente, la differenza nel pratico grava non poco sui bilanci familiari di questi lavoratori.
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Le posizioni, però non appaiono del tutto convogliate verso un unico obiettivo. Alcune personalità hanno espresso tutto il proprio disappunto in merito alla possibile riforma immaginata dal Governo Draghi. E’ i caso di Francesco Savio, consigliere nazionale con delega al fisco dell’Ungdce che ha di recente dichiarato: “Ben venga la riduzione del cuneo fiscale anche se le risorse potevano essere impiegate in modo ancora più efficiente, da un lato prevedendo, ad esempio, una riduzione e revisione degli scaglioni di reddito, soprattutto per il ceto medio. Questo provvedimento fiscale interessa esclusivamente i lavoratori dipendenti mentre si poteva, o doveva, prevedere una soluzione normativa che riguardasse la generalità dei contribuenti per una maggiore equità orizzontale”. Il Governo lavora insomma a nuove soluzioni, le prossime settimane saranno assolutamente decisive.
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