Torna a movimentarsi il mercato delle criptovalute, arrivano segnali preoccupanti da Delta e Iota. Gli investitori monitorano la situazione.
Il mese di settembre si è concluso da poco e i trader sperano che il mercato delle criptovalute possa finalmente voltare pagina dopo un periodo non esattamente semplicissimo. Le previsioni per i prossimi mesi, in realtà, non sono così incoraggianti e anche il trend di alcune realtà come Delta e Iota non fanno ben sperare. Una fetta di osservatori, comunque, crede nella svolta e, a giudicare dalle loro analisi, pare che possa verificarsi molto presto. Non resta altro da fare che attendere per capire in quale direzione ci si stia muovendo.
L’andamento delle due crypto nel 2024 non è stato dei migliori, tra alti – non troppo alti – e molti bassi. Ad esempio, per quanto riguarda Delta, l’ultimo spike di rilievo risale a fine ottobre del 2023 quando il suo valore crebbe improvvisamente da 0,7 a 3,7 dollari, ripiombando alla cifra iniziale già l’indomani. Stesso discorso per Iota, che non ha mai raggiunto i livelli dell’esordio: in sei mesi riuscì a salire da 0,6 a 5,7 dollari, segnando il proprio massimo storico. E il quadro, al momento, non pare possa migliorare.
La capitalizzazione di mercato di Delta è ferma a 18 milioni di dollari, facendola rientrare quindi tra i cosiddetti ‘token minori’. Un caso particolare, visto che dal 2021, da quando è nata, non ha mai fornito performance entusiasmanti. Nel 2024 aveva riacceso le speranze dei trader, superando la soglia di 1,4 dollari per poi ricominciare a scendere; il suo andamento è costantemente monitorato perché ogni dodici mesi circa si verificano spike improvvisi, le uniche finestre temporali utili per gli investimenti – oggi il valore è a 0,8 dollari.
Discorso simile per Iota, nonostante si tratti di un progetto ben più longevo. Venne lanciata sul mercato delle criptovalute nel 2017 ma anche qui il trend non è mai stato esattamente felice. Tranne per quanto accaduto a fine 2017, quando riuscì a piazzarsi tra le prime venti crypto al mondo, con uno spike complessivo di oltre cinque dollari in sei mesi. A marzo di quest’anno sembrava potersi risollevare, è salita addirittura sopra gli 0,4 dollari prima di tornare a scendere e a toccare i livelli minimi.
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