Pesano sulle criptovalute le incertezze dello scenario internazionale e l’accelerazione della stretta monetaria.
Il valore attuale del Bitcoin intorno ai 30.000 dollari è il benchmark che data la mancanza di supporti chiari, rappresenta una premessa per ulteriori deprezzamenti del mercato.
La prima delle criptovalute per capitalizzazione ha perso oggi più della metà del valore, dall’apice intorno ai 68.000 di novembre. Ma il Bitcoin non è l’unica ad avere avuto problemi; ad essere stata venduta a causa di guai normativi c’è Binance coin. La cripto dell’exchange tra i più importanti del settore, è precipitata ieri sotto i sospetti di riciclaggio.
Il token ha scontato così la scoperta di presunti fondi illeciti nascosti dall’exchange tra il 2017 e 2021. La lunga inchiesta di Reuters ha fatto luce su un presunto riciclaggio di 2,35 miliardi di dollari che la piattaforma avrebbe nascosto nel quadriennio. In particolare, Binance non avrebbe ottemperato ai dovuti controlli sulla provenienza da transazioni anonime.
Crollo delle criptovalute: l’adozione di massa del Bitcoin sembra prossima ma non ci sono segnali per un rialzo
Nel breve termine il Bitcoin sembra provare a rompere gli indugi a rialzo ritestando e superando la soglia psicologica del 30.000 dollari. La price action è evidentemente correlata con l’azionario Usa, in particolare con l’andamento del Nasdaq, l’indice tecnologico ha perso negli ultimi sei mesi il 25%. Ad aggiungere benzina sul fuoco sono stati i dati della piattaforma di analisi on-chain CryptoQuant, che ha segnalato che i detentori a lungo termine stavano iniziando a disinvestire sulla scorta delle aspettative di un ciclo economico ribassista.
Gli analisti sembrano concordare nell’inizio di una fase di capitolazione dei detentori a lungo termine degli investimenti in Bitcoin. Nonostante tutto ciò arrivano anche notizie più favorevoli: il sindaco della metropoli australiana di Gold Coast sta pensando di permettere ai cittadini di pagare le imposte in criptovalute. L’idea sembra premettere una nuova apertura istituzionale sulla scia delle proposte governative avvenute nello stesso ambito anche in Argentina e in Brasile.
Un sondaggio condotto a gennaio 2022 dall’Università centroamericana José Simeón Cañas a El Salvador, che per primo ha adottato Bitcoin come valuta ufficiale, mostra come su un campione di 1270 salvadoregni ben il 71% di questi non ritiene per ora di aver avuto dalla presenza del Bitcoin nell’economia reale alcun vantaggio. Bitcoin è diventata valuta legale del Paese lo scorso settembre 2021. Oltre ai Bitcoin acquistati dal presidente stesso, l’ultimo acquisto sostanzioso di 410 BTC è stato fatto a gennaio, quando il prezzo era di 36.585 dollari. El Salvador detiene ora 2.301 Bitcoin, del valore di circa 70 milioni di dollari ai prezzi attuali.