Il crollo dei mercati non deriva solo dai dazi. Le parole di un famoso imprenditore descrivono l’attuale scenario economico.
Il rischio di un possibile collasso dei mercati finanziari non accenna ad attenuarsi. Le preoccupazioni delle ultime settimane sono alimentate da una serie di elementi: le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina e nel Medio-Oriente, la precarietà del mondo del lavoro e, soprattutto, l’imposizione dei dazi.

Secondo un famoso imprenditore statunitense, in realtà, quest’ultimo fattore non sarebbe quello dominante nel crollo dei mercati finanziari. Non sarebbe, in pratica, colpa soltanto ai dazi, ma coesisterebbero ragioni ben più profonde.
Non solo dazi: le vere 5 cause della crisi per il famoso imprenditore
Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, ha dichiarato che gli investitori statunitensi dovranno presto fare i conti con una modifica permanente del sistema finanziario mondiale. Sbaglierebbero, dunque, i media e i principali analisti ad attribuire le cause di questa trasformazione irreversibile e dell’attuale crisi economica unicamente all’imposizione dei dazi da parte di Donald Trump.

Le imposte, infatti, rappresenterebbero un “sintomo” del problema. Ma, allora, a cosa possono essere legate le attuali preoccupazioni? Per Dalio, ci sarebbero ben cinque fattori di crisi simultanei:
- il crollo monetario. Gli USA hanno raggiunto un debito di circa 36 mila miliardi di dollari e le stime fanno pensare che tale valore sia destinato a crescere;
- la decadenza della politica interna. La difficoltà di giungere a compromessi tra le sinistre e le destre non può essere affatto considerato un punto di forza ma di debolezza e non è un caso che l’85% dei cittadini americani pensa che la situazione politica possa peggiorare inevitabilmente da un momento all’altro;
- la ricostruzione dei confini geopolitici. L’Occidente è costantemente minacciato da forze esterne e le ultime mosse di Donald Trump minano al rapporto di fiducia con le Nazioni del Vecchio Continente;
- la questione climatica. Passata la crisi pandemica, la crisi climatica sembrerebbe aver destato enormi preoccupazioni, soprattutto a causa degli eventi imprevedibili e frequenti (come le alluvioni) da un lato, e la siccità, dall’altro. Non si tratta più di episodi isolati ma di veri e propri pericoli che mettono a repentaglio l’equilibrio politico e finanziario già instabile;
- la “disruption tecnologica”. Il settore della tecnologia è al centro di un cambiamento radicale, dovuto principalmente all’irruzione dell’Intelligenza Artificiale.
Come superare la crisi?
Ray Dalio esorta la classe politica a mettere da parte l’orgoglio per studiare un piano d’azione congiunto. “Quello che sta accadendo ora somiglia ai cicli di default del debito degli anni ’30 e al caos della stagflazione degli anni ’70“, ha sottolineato. Anche gli affari economici, infatti, si baserebbero sulla fiducia reciproca e sulla sicurezza. Solo in questo modo si potrà porre un freno a questo pericoloso momento ribassista, che minaccia non solo gli Stati Uniti ma il mondo intero.