L’annuncio ufficiale del colosso degli e-commerce pronto a mandare a casa circa l’1% della sua forza lavoro arriva sulla scia degli esuberi di altre società nel settore.
Amazon pronta a mandare a casa 10.000 dipendenti circa, ma il colosso Usa non è l’unico a procedere con la riduzione della forza lavoro; tra gli altri Twitter e Meta.
Elon Musk ha licenziato letteralmente quasi senza preavviso metà forza lavoro della società acquisita recentemente. Qualcosa di simile è accaduto alla società Meta di Mark Zuckerberg, che ha annunciato il taglio di 11.000 dipendenti, pari all’incirca al 13% della forza lavoro.
Un’ingenuità pensare che il boom nelle assunzioni dovute al mutamento nella tendenza di utilizzo della tecnologia, che ha permesso la comunicazione o l’intrattenimento durante i lockdown, potesse reggere successivamente il relativo ritorno alla normalità. Ciò che sta frenando il settore è l’anticipazione degli stessi problemi che società meno esposte stanno riscontrando; tutto è in relazione all’aumento dei tassi di interesse e a un’inflazione ostinata che frena la propensione ai consumi.
Amazon taglia il personale per ridurre le perdite nelle divisioni relative al software Alexa
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal è in particolare la divisione relativa ad Alexa aver causato le maggiori perdite; fino a ora ammontano a 5 miliardi di dollari. Le 10.000 persone che saranno mandate a casa hanno già avuto un impatto notevole sui ribassi in borsa del comparto. A guidare le perdite in borsa c’è Microsoft scivolato al -2,25% seguita naturalmente da Amazon che arriva al -2,2%.
La società che ha attualmente una forza lavoro di 1,5 milioni di dipendenti, potrebbe comunque invertire la serie di licenziamenti pianificati qualora ci fossero segnali positivi in ambito macroeconomico.
La società di Jeff Bezos è solo l’ultima delle grandi aziende tecnologiche che ha risposto in questo modo alla crisi. Tra ottobre e novembre i licenziamenti nel settore hanno toccato quota 52 mila dipendenti. Mentre l’economia Usa cerca di arginare i fattori che stanno incidendo sulla crescita economica, Microsoft, Apple e Amazon hanno ridotto o bloccato le assunzioni per il 2023.
Le società tecnologiche si sono accorte che l’aria sta cambiando; la prima avvisaglia è il business della pubblicità online che comincia a rallentare.