Addio furbetti nel mondo della criptovaluta, adesso entra in gioco la nuova legge che regolamenta i flusso di denaro: il mercato viene regolamentato
Il mercato delle crypto si è rivelato in questi anni una delle più grandi occasioni di investimento (pericolosa ma molto redditizia). Come accade ogni qual volta non vengono istituite regole ferree a regolamentare i giochi, ognuno si comporta come preferisce, spesso tendendo a comportamenti molto discutibili.
L’Europa si è accorta dei furbi che fanno parte di questi giochi e ha deciso già un anno fa di rimarcare qualche provvedimento in merito ai comportamenti scorretti. Da quest’anno entreranno in vigore nuove regolamentazioni anche in Italia, che cambieranno le sorti di questo mondo ancora così poco esplorato.
Secondo le previsioni, da questo momento in poi dovrebbe finire l’era del nero e dell’anonimato legato alla compra-vendita di crypto. Con l’approvazione del decreto di recepimento Micar, infatti, l’Italia dà attuazione alla trasparenza e alle garanzie che sono state richieste dall’Ue.
L’attuazione delle nuove leggi per il mercato delle crypto, l’Italia mette fine ai comportamenti scorretti
“Fine dei giochi” titolano in molti, e in fondo per qualcuno sarà proprio così. Con l’approvazione dello schema di decreto legislativo che darà piena attuazione alla riforma europea, si metteranno in stop le azioni speculative, crac miliardari e tutte quelle miriadi di ‘sprovveduti’, o meglio investitori in erba, che sono stati scottati da queste occasioni in apparenza facili, ma al tempo stesso molto pericolose.
Sarà il primo vero e proprio stop all’anomimato, ai flussi di ricchezza non tracciata o al riciclaggio massivo. Del resto, un mercato così poco controllato non poteva avere vita troppo lunga. Il regolamento Mica, in vigore da 29 giugno 2023, diventa auto applicativo dal 30 dicembre in arrivo. Il modello italiano è un modello antiriciclaggio suggerito proprio dal Gafi (gruppo di azione finanziaria internazionale: antiriciclaggio) già applicato per gli istituti di moneta elettronica.
In Italia gli italiani muovono quasi 3 miliardi in crypto, quasi tutte riferibili a persone fisiche, e anche molto giovani. Il reato inserito è di ‘abusivismo finanziario’ con multe che vanno dai 2mila ai 10mila euro. In merito c’è però da specificare che tutti i comportamenti sanzionabili, saranno imputabili dal giugno del 2023, mese del regolamento Mica, la norma penale però non è retroattiva, poiché la Costituzione lo vieta, motivo per cui da questo momento si pagheranno gli sbagli, e si archivieranno quelli più vecchi.