Criptovalute: per la BCE diventeranno presto irrilevanti, ma la speculazione rinizia da Twitter

Ci sono motivi concreti per diffidare delle criptovalute? In questo contesto emergono chiare le dinamiche speculative e la volontà di limitare il settore anche da parte della BCE.

Bitcoin è salito del 2,7% negli ultimi sette giorni ed è scambiato a circa 17.000 dollari. Il suo diretto concorrente Ethereum è salito del 6,7% scambiando a 1.285 dollari.

blockchain euro
Stock.Adobe

Le principali criptovalute sembrano aver iniziato un percorso verso una modesta ripresa. Il mercato ha assorbito il colpo del fallimento dell’exchange FTX e le paure di contagio sistemico.

Gli asset rischiosi compresi quelli dell’azionario hanno recuperato quota all’inizio della settimana scorsa sulla scia delle parole rassicuranti che a partire dalla Federal Reserve mostrano l’inizio della fine degli aumenti dei tassi di interesse.

Saranno gli Stati Uniti il primo paese a riprendersi dallo shock inflattivo e tornare a crescere? Sarà l’ennesima prova di forza dell’economia Usa oggi in vantaggio assieme a quella cinese nel mercato globale. Le criptovalute potranno trarre beneficio soltanto dalla prima per via delle diverse politiche di circolazione e uso di questi asset in Cina. Tanto basta per rimettere gli investitori e con essi le istituzioni sulle proprie posizioni.

Tuttavia qualcosa nell’aria sembra essere cambiato e il sentiment sembra quello di una BCE che nel caso dell’eurozona cerca di arginare futuri crolli catena dati da correlazioni non solo all’interno del mercato degli asset digitali ma nelle istituzioni bancarie tradizionali.

Tra le criptovalute più speculative che segnano la tendenza degli investimenti che sembrano spinti unicamente dalla febbre degli incrementi percentuali a doppia cifra c’è Dogecoin. La famosa criptovaluta con il logo del cane di razza shiba inu ha goduto di un incredibile rally del 21,5% scambiando oggi a quasi 10 centesimi di dollaro.

L’aumento del prezzo di Dogecoin, la possibile adozione su Twitter

L’aumento del prezzo di DOGE oltre a essere frutto del suo prezzo particolarmente basso è stato stimolato da un tweet del nuovo CEO di Twitter, Elon Musk. Famoso anche per essere uno degli estimatori più popolari delle criptovalute e in particolare di Dogecoin, ha velatamene menzionato la possibilità che queste venissero usate per pagamenti sul social network.

La prova che molte o forse la maggior parte delle criptovalute siano fondamentalmente prive di valore è confermata da fenomeni come Big Eyes. Si tratta di un altro progetto di criptovaluta basato su Ethereum che fa leva unicamente sul marketing. Rappresentato graficamente con un gatto, Big Eyes è un altro meme token che cerca di avere successo a partire dalla diffusione sui social network.

I gatti sono carini e offrono ampio spazio per contenuti meme divertenti e simpatici. Big Eyes sta sfruttando questa caratteristica per presentare i suoi NFT.

Per la BCE Bitcoin diventerà presto irrilevante

Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio su come le massime istituzioni finanziarie della BCE vedono oggi il Bitcoin: Ulrich Bindseil e Jürgen Schaaf, membri di spicco della divisione infrastrutture e pagamenti hanno tolto ogni dubbio. Per la BCE Bitcoin diventerà presto irrilevante in quanto sostenuto da una base emotiva non si confronta con la realtà economica.

La BCE, sta lavorando da tempo al suo progetto CBDC, l’Euro digitale dovrebbe entrare in circolazione entro i prossimi tre anni. Sul blog ufficiale della BCE Bindseil e Schaaf lanciano un attacco durissimo contro Bitcoin e il settore criptovalute. I due manager argomentano che la regolamentazione non va confusa con l’approvazione di un asset il cui utilizzo rimane a oggi ancora piuttosto ambiguo.

A metà degli anni 2010, la speranza che il valore del Bitcoin sarebbe inevitabilmente salito a livelli sempre più alti ha alimentato la narrazione di facili guadagni e di rivoluzione finanziaria. Tuttavia a grandi incrementi di prezzo seguono grandi crolli che spaventano investitori e anche istituzioni, per il timore di contagio degli istituti finanziari che si sono esposti direttamente o indirettamente nel settore.

Gli investitori istituzionali possono fare a meno di Bitcoin, la blockchain è già stata acquisita

I grandi investitori hanno ora capito che Bitcoin sarà difficilmente adottabile a livello diffuso come sperato negli anni passati. La legislazione in materia è rimasta piuttosto basilare e Paesi più avanti come gli Stati Uniti vedono il Congresso e le autorità federali ancora lontane dal concordare regole coerenti.

La blockchain che ha in effetti un elevato potenziale di trasformazione è stata sfruttata dalle attività economiche e finanziarie. A questo punto è possibile evitare di perdere il vantaggio insito in quest’innovazione rinunciando senza problemi alle criptovalute. È così per le grandi istituzioni e in particolar le banche. Sarebbe anche auspicabile per le autorità monetarie impegnate da un lato nella protezione dei consumatori e dell’altra nella diffusione e rafforzamento degli scambi in euro.

In questo contesto l’euro digitale può sostituire sul fronte tecnologico molte funzioni delle criptovalute. Pur non costituendo un sostituto completo per le differenze sulla privacy e la gestione democratica, è tuttavia sufficiente pensare che la decisione delle istituzioni e dei governi tenderà a metterlo in risalto contro le criptovalute a favore dell’integrità del sistema economico e legale vigente.

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