Criptovalute: arrivano le tasse ed anche la scappatoia per non pagarle, la novità

Tasse sulle monete digitali? Sta cambiando anche quest’altro mercato, ma esiste una scappatoia per non pagarci la percentuale 

Negli ultimi anni abbiamo visto un’espansione sempre più interessante delle monete digitali. Nate dando non pochi pensieri al nostro mercato finanziario, ad oggi le criptovalute sono passate da una nicchia di mercato a un vero e proprio fenomeno globale. Sempre più investitori, aziende e anche banche stanno includendo le criptovalute nei loro portafogli.

Bitcoin
Criptovalute: arrivano le tasse ed anche la scappatoia per non pagarle, la novità – trading.it

Bisogna infatti pensare che il Bitcoin è stato quotato in Borsa. Un mercato inizialmente decentralizzato ma anche molto poco regolamentato, senza alcun garante, ha prodotto un’altissima volatilità che ha reso ancora più allettante il campo d’investimento. Inizialmente con pochi Bitcoin acquistati si poteva raggiungere un vero e proprio piccolo tesoro.

Dopo i vertiginosi crolli, però, coloro che si erano improvvisati investitori senza sapere nulla di mercati hanno scelto di abbandonare la strada, avendo perso tutto. Adesso l’intero sistema sta cambiando: sempre più industrie prendono in considerazione il Bitcoin come moneta per i pagamenti e nel tempo i progetti più quotati e solidi si sono anche più stabilizzati.

Criptovalute tassate in Italia, una possibilità di scappatoia dalle alte aliquote

Proprio per questo ormai si tratta di un mercato soggetto a crescenti interventi legislativi. Anche in Italia, il crescente valore delle criptovalute ha spinto il governo a regolarne la tassazione. Per il nuovo anno ci saranno quindi importanti novità, ma anche una scappatoia per evitare la tassazione.

Monete Bitcoin
Criptovalute tassate in Italia, una possibilità di scappatoia dalle alte aliquote – trading.it

A partire dal 2025, l’Italia prevede una tassazione più severa sui guadagni delle criptovalute, con aliquote che raggiungeranno il 42% (La Legge di bilancio è ancora in bozza, quindi si parla su proiezioni e non dati certi). Questo cambiamento è parte di una strategia del governo per ottenere entrate fiscali da un mercato in espansione e per equiparare la tassazione delle crypto a quella di altri investimenti finanziari. In sostanza, per regolamentare un mercato che fino a poco tempo fa era molto più ‘libero’.

Esiste però una scorciatoia. Il Sindaco di Lugano, Michele Foletti, ha invitato gli italiani a investire nel suo Paese. Si tratta della città svizzera vicina al confine italiano dove il sistema fiscale sulle crypto è molto più vantaggioso poiché prevede esenzioni fiscali che invece l’Italia non offre. Il sindaco ha dichiarato di accogliere ben volentieri gli italiani che hanno intenzione di investire: singoli, aziende e start-up, tutti ben accetti. Questa opportunità potrebbe attrarre un numero crescente di italiani a spostarsi a Lugano per beneficiare di una “scappatoia” legale.

Questa strategia potrebbe però essere sfavorevole per il nostro Paese perché vedrà migrazione di capitali e startup legate alla blockchain verso Lugano, portando così risorse economiche lontano dall’Italia. Ci si domanda quindi se non sarebbe meglio avere un approccio più blando sul piano fiscale per quanto riguarda il mondo delle blockchain per tenere il capitale in Italia.

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