Donald Trump conduce gli Stati Uniti sempre più vicini alle crypto: facciamo delle ipotesi su quali potrebbero essere le mosse per far schizzare il valore alle stelle
Con l’insediamento di Donald Trump, un nuovo scenario ipotetico si apre nel mondo delle criptovalute.
Come sappiamo il Presidente USA si è sempre esplicitamente mostrato favorevole all’investimento in Crypto, in particolar modo la sua attenzione è spesso ricaduta sulla possibilità di inserire le monete digitali tra le risorse del Paese. Nonostante al momento non ci siano prove o indicazioni che il Presidente stia prendendo misure in questa direzione, è bene esplorare quelle che sono alcune possibili strategie teoriche che potrebbero far salire il valore della sua criptovaluta appena lanciata sui mercati, rimanendo in bilico tra legalità ed etica.
Ribadiamo che non si tratta di dichiarazioni date alla stampa, ma di nostre ipotesi su quelle che potrebbero essere le strategie future che Trump potrebbe adottare per puntare sul settore senza disattendere le leggi sul conflitto di interessi.
Conflitto d’interessi, le leggi negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, la legge sul conflitto di interessi è regolata dal Title 18, Section 208 dello U.S. Code, che proibisce ai funzionari pubblici di partecipare a decisioni governative che abbiano un impatto diretto sui loro interessi finanziari personali. Tuttavia, i Presidenti e i Vicepresidenti sono in parte esentati da questa normativa. Questa eccezione, infatti, si basa sul presupposto che, a livello esecutivo, sia il Congresso e non i tribunali a esercitare la supervisione delle loro azioni. Nonostante questa sorta di esenzione legale, le implicazioni etiche rimangono al centro del dibattito.
Oltre alla Section 208, esistono poi anche altre leggi e linee guida, come il Federal Ethics in Government Act del 1978, che richiede la trasparenza finanziaria per i funzionari pubblici attraverso la dichiarazione dei redditi e delle proprietà, ma non vieta esplicitamente ai Presidenti di possedere beni che potrebbero beneficiare delle loro politiche. Si tratta insomma di un confine sottile, facilmente valicabile, ma poco chiaro dal punto di vista etico.
Politiche economiche favorevoli alla criptovaluta $TRUMP: le possibili mosse di Trump
Trump potrebbe, in teoria, promuovere politiche che agevolino l’adozione della sua criptovaluta. Vediamo come potrebbe farlo, senza andare a valicare il limite imposto dalla legge sul conflitto di interessi.
- Incentivi fiscali e normativi: Immaginiamo una legge che esenti la $TRUMP da imposte particolarmente onerose o una normativa semplificata per favorirne l’utilizzo, per esempio.
- “Moneta nazionale alternativa”: Senza sostituire il dollaro, Trump potrebbe promuovere l’idea di usare la sua criptovaluta come complemento per transazioni governative o aziendali. Certo, in questo caso avrebbe il Congresso che remerebbe contro, ma stiamo parlando sempre per assurdo.
Manipolazione del mercato attraverso dichiarazioni pubbliche
Il Presidente ha già dimostrato la sua capacità di influenzare i mercati con dichiarazioni e Tweet assertivi e fuori dall’ordinario. Nel caso della $TRUMP, potrebbe ad esempio elogiare spesso la sua moneta nei discorsi pubblici, o sui social, creare anche attorno ai suoi discorsi una sorta di percezione di sicurezza nei confronti della moneta.
Regolamentazioni favorevoli
Rimanendo sempre nel limite del legale, ancora, possiamo ipotizzare delle semplificazioni normative per ridurre barriere burocratiche sull’uso delle crypto, e incentivare alla creazione di un ecosistema normativo che favorisca la crescita di quel mercato specifico.
Contratti pubblici e adozione istituzionale
Trump potrebbe legare la sua criptovaluta a iniziative governative, ad esempio iniziarla a utilizzare per contratti pubblici, come metodo di pagamento accettato per servizi statali (anche qui ci teniamo a sottolineare che si sta ragionando per assurdo, e che politiche del genere sarebbe anche molto difficile attuarle per le leggi vigenti negli Stati Uniti sulla moneta).
Sfruttare il contesto geopolitico
Crisi economiche o tensioni internazionali potrebbero essere sfruttate per promuovere la criptovaluta protagonista del suo volto come un vero e proprio bene rifugio contro la volatilità. E ancora, creare scarsità limitando l’offerta, potrebbe in questo senso stimolare di riflesso la domanda, oppure anche la creazione di Partnership esclusive, come accordi con altri paesi e aziende private, potrebbe favorire un’adozione via via internazionale.
La questione etica sulla criptovaluta trumpiana
Tutte queste ipotesi sono veramente di difficile attuazione, ma in un panorama incerto come quello di oggi niente deve essere lasciato al caso e soffermarsi su possibili scenari futuri è essenziale per non farsi trovare impreparati dai mercati. Se dal punto di vista legale tutto ciò che abbiamo elencato è più o meno possibile, dal punto di vista etico lo è molto meno.
Innanzitutto si potrebbe parlare di abuso della carica pubblica, nel senso che Trump se attuasse mosse del genere potrebbe venire accusato di favorire interessi personali, e in questo modo andrebbe a ledere la credibilità che ha sul suo pubblico. E poi si andrebbe a favorire un mercato con forti distorsioni, focalizzato sulla sua immagine. Inoltre gli incassi sulla sua crypto, nel caso in cui tutto questo si attuasse, lo renderebbero uno degli uomini più potenti al mondo anche dal punto di vista economico. Pensiamo che difficilmente si possa attuare tutto ciò, l’unica certezza che si ha è che il Presidente, come ha già espresso in diversi discorsi pubblici, strizzerà un occhio al mondo crypto per tutto il suo mandato.