Coloro che versano in uno stato di bisogno e di difficoltà possono avere accesso ai crediti alimentari: ma di cosa si tratta in particolare
Sono tanti e svariati gli argomenti e le tematiche che possono risultare essere di interesse generale, così come tante possono essere le difficoltà che si incontrano e possono esserci, come quello relative ad uno stato di bisogno in cui si può trovare colui che non riesce a provvedere al proprio fabbisogno: cosa sono dunque i crediti alimentari, di cosa si tratta e chi riguardano?
Quando si parla di tale particolare, ci si riferisce a prestazioni di assistenza materiale che trovano la prima fonte nel dovere di solidarietà garantito dalla costituzione, si legge su Laleggepertutti all’interno del relativo approfondimento, menzionando l’articolo 2 della Costituzione.
Andando nello specifico, riguarda tutto quanto è necessario ai fini del soddisfacimento delle esigenze minime di vite di che ne ha diritto; si legge che ad essere tenuti a pagare i crediti alimentari all’interessato sono i componenti della sua famiglia relativamente al vincolo di parentela, adozione o di affinità che unisce gi altri a quest’ultimo.
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Crediti alimentari a chi ne ha bisogno, chi deve pagarli?
Argomento dunque di grande interesse e di estrema rilevanza, quello inerente i crediti alimentari, e in molti al tal riguardo potrebbero chiedersi a chi spetterebbe pagarli. In tal senso, come detto ad occuparsene è laleggepertutti, dove si legge che i soggetti tenuti al pagamento dei suddetti sono nell’ordine: il coniuge, figli e in loro mancanza, i discendenti; i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti; generi e nuore; suocero e suocera; fratelli e sorelle anche unilaterali, che hanno cioè uno solo dei genitori in comune.
Ad essere menzionato, si legge, è il codice 433 del codice civile. Si tratta di una cerchia di soggetti che, potenzialmente, potrebbero essere tenuti alla prestazioni alimentari così come previsto dalla legge italiana, una specie di classifica per così dire il cui punto riguarda l’intensità del vincolo familiare. Uno dei soggetti potrebbe trovarsi ad avere vari ruoli.
È per così dire una prima selezione di relazioni speciali in astratto, e bisogna tener conto che coloro che sono obbligati potrebbero non esserci perché magari defunti o l’alimentando potrebbero non essere entrato in quelle speciali relazioni stesse.
Una seconda selezione, si legge su Laleggepertutti, viene fatta scegliendo tra i possibili indicati coloro che versano in uno stato economico tale da poter somministrare gli alimenti e che si trovano ad essere, rispetto all’alimentando, in un grado precedente al confronto di coloro che sono in diverse relazioni.
Quindi, il primo ad over pagare crediti alimentari è il coniuge; in assenza di quest’ultimo, qualora sia morto o magari se non ha possibilità in quanto nullatenente, l’obbligo riguarda i figli, che siano legittimi, legittimati, naturali o adottivi. Rispetto a quest’ultimi, si legge, l’obbligo riguarda tanto gli adottati dopo essere diventati maggiorenni che i minori adottati in casi particolari.
A seguire, nel caso, l’obbligo passa poi ai nipoti e a seguire, ai genitori. Nell’eventualità che nessuno di questi sia in grado di rispondere a quanto previsto, si passa a generi e nuore nei confronti del suocero o della suocera, purché gli stessi non si risposino, ed il coniuge dal quale derivi l’affinità sia morto senza lasciare figli. Qualora sia quest’ultimo caso, l’obbligo si estingue.
Se non vi sono generi e nuore, gli alimenti vanno versati da suocero e suocera, oppure ancora da fratelli e sorelle.
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Crediti alimentari, a quanto ammontano, come si pagano e come chiederli
Rispetto ai crediti alimentari non vi è nulla in particolare rispetto all’ammontare, disposto dalla legge, spiega Laleggepertutti, ma ad essere stabilito è solo il fatto che vanno commisurati al bisogno di chi ne ha beneficio, ma anche rispetto alle condizioni economiche di coloro che ne sono obbligati al pagamento, tenuti a corrisponderli se in possesso di un reddito superiore a soddisfare le esigenze di vita proprie e della loro famiglia.
L‘obbligo può venire meno, o ancora il giudice può decidere per una riduzione o per un aumento nel caso in cui siano cambiate le condizioni economiche di colui a cui spetta pagare o di chi li riceve.
Si legge su Laleggepertutti che i crediti alimentari possono essere ridotti per la condotta disordinata del beneficiario, nel caso in cui ad esempio vengono utilizzati per giocare d’azzardo o comprare sostanze stupefacenti, o riprovevole, cioè un atteggiamento irriguardoso verso chi ha l’obbligo.
Chi è tenuto a pagare può decidere la modalità della prestazione a cui provvedere, quindi mediante un versamento di una cifra periodica di denaro, oppure accogliere e mantenere il beneficiario in casa propria. Il giudice dovrà poi valutare la soluzione scelta ed, eventualmente, decidere un modo diverso di somministrazione.
Rispetto alla richiesta dei crediti, Laleggepertutti spiega che l’interessato deve iniziare una causa civile in tribunale dove viene dimostrata l’incapacità al mantenimento e il proprio stato di bisogno. La richiesta va proposta, rispetto a chi è obbligato, seguendo l’ordine di cui si è parlato in precedenza.
Sino a quando non sono determinate in via definitiva le modalità e le misure riguardanti i crediti alimentari, il Presidente del Tribunale può ordinare un assegno provvisorio a carico dell’obbligato o uno dei coobbligati, si legge, nel caso ve ne siano di più di pari grado, con ciascuno che sarebbe tenuto a corrisponder sin modo concorrente gli alimenti in modo proporzionale a seconda delle condizioni economiche.
Una volta riconosciuta l’obbligazione alimentare, spiega Laleggepertutti.it, colui che è obbligato può essere corretto a versare i crediti anche in modo coattivo con una, si legge, espropriazione forzata.
Ad ogni modo ed a prescindere da tutto, è opportuno ed importante che ciascuno si informi ed approfondisca il tema ed ogni dettaglio, particolare ed aspetto, confrontandosi con un esperto del campo e con gli specialisti del settore, in modo da poter chiarire ogni eventuale dubbio in merito.