Il rogito di un box comporta alcune spese obbligatorie che cambiano in base ad alcuni fattori concreti. I dettagli
Al momento del rogito di un box, rilevano le spese notarili. In virtù del preventivo precedentemente effettuato, esse comprendono sia l’onorario del notaio sia le spese fiscali. Facciamo chiarezza.
Il box rappresenta oggi una soluzione comoda specialmente per chi vive nelle grandi città e ha difficoltà a trovare posteggio. Inoltre grazie ad esso, è possibile tenere al sicuro la propria vettura ed al riparo da eventuali tentativi di furto o da rischi legati alle condizioni meteo (ad es. nubifragi).
Ma se vuoi comprare un box devi sapere che l’operazione non include solo le spese per acquistare l’autorimessa in sé, ma anche una serie di altri costi. Pertanto è opportuno chiedersi quanto costa il rogito di un box e quali sono dunque tutte le spese che entrano in gioco.
Ricorda infatti che comprare un box significa dover sostenere anche il compenso per l’attività professionale del notaio, e il versamento di alcune imposte.
Spese per il rogito di un box: il caso del box unità autonoma
Sintetizzando quali sono i costi notarili a tuo carico, devi ricordare che le spese notarili si distinguono in:
- spese per il compenso;
- spese a titolo di imposte, tasse e diritti.
Attenzione in particolare all’imposta catastale, all’imposta ipotecaria e a quella di registro: esse infatti cambiano a seconda che si decida di acquistare il box come unità autonoma o come pertinenza della propria abitazione. Qual è la differenza tra le due tipologie di box? Eccola di seguito.
Nel caso di box unità autonoma il citato bene è usato singolarmente e dunque in modo del tutto autonomo e indipendente rispetto all’abitazione. In queste circostanze, ovvero qualora il privato decida di comprare un box come unità autonoma e indipendente, le imposte dovute saranno quelle che seguono:
- imposta catastale e imposta ipotecaria pari alla misura fissa di euro 50,00 ognuna;
- imposta di registro corrispondente al 9% del prezzo di acquisto del bene.
Il caso del box come pertinenza di una prima casa
Nel caso di box pertinenza, questo è collegato in modo stretto all’abitazione giacché in pratica a servizio di essa. L’acquisto di un box di questo tipo servirà tipicamente ad esigenze personali dell’acquirente (posteggio della propria auto), mentre il box come unità autonoma è la soluzione adatta a chi intende fare della costruzione un investimento (affitto a terzi).
Tieni anche presente che il box in oggetto non deve per forza far parte dell’identico palazzo, ben potendo trovarsi in differente posizione – a patto però che non sia troppo distante dall’abitazione al servizio di cui lo stesso è mirato.
Ebbene, con riferimento a questa tipologia di box, la situazione a livello fiscale cambia. In queste circostanze, l’acquisto del box sarà sottoposto all’identico tipo di tassazione valevole per l’acquisto dell’abitazione di cui è pertinenza. In particolare, la tassazione potrà essere differente a seconda che l’abitazione sia stata acquistata come prima casa o come seconda casa.
Perciò, nelle circostanze nelle quali il box che vuoi comprare sia destinato a fare da pertinenza di una casa comprata tramite delle agevolazioni fiscali prima casa, le imposte dovute saranno quelle che seguono:
- imposta catastale e imposta ipotecaria nella misura fissa di euro 50,00 per ciascuna;
- imposta di registro corrispondente al 2% del valore catastale.
Attenzione però: si tratta degli acquisti di un’abitazione da privato persona fisica. Ben diverso è il caso dell’acquisto dell’immobile da impresa o da un privato che agisce nell’esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali. Infatti a livello di imposte la situazione cambia ed è la seguente:
- imposta catastale e imposta ipotecaria nella misura prestabilita di euro 50,00 ognuna;
- imposta di registro uguale al 2% del prezzo effettivo di acquisto.
Spese per il rogito di un box pertinenza di un’abitazione “seconda casa”
Ancora diversa la situazione laddove si sia di fronte ad un acquisto di un box inteso come pertinenza di abitazione comprata senza l’applicazione delle agevolazioni fiscali prima casa. In caso di acquisto di abitazione da un privato persona fisica, l’interessato dovrà pagare le imposte di seguito indicate nel loro ammontare:
- imposta catastale e imposta ipotecaria nella misura prestabilita di euro 50,00 ognuna;
- imposta di registro corrispondente al 9% del valore catastale dell’immobile che si vuole acquistare (determinato moltiplicando la rendita catastale del bene per il coefficiente di 126,00).
Ipotesi ancora differente è quella dell’acquisto dell’abitazione acquistata da un’impresa o da un privato che agisce nell’esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali. In queste circostanze le imposte per il box saranno fissate così:
- imposta catastale e imposta ipotecaria nella misura prestabilita pari a euro 50,00 ognuna;
- imposta di registro corrispondente al 9% non del valore catastale, ma del prezzo effettivo di acquisto del bene.
Concludendo, appare allora piuttosto chiaro che le spese da considerare sono diverse a seconda della specifica situazione (box come pertinenza, box come unità indipendente, prima o seconda casa) e perciò l’interessato all’acquisto dovrà sapersi orientare sul fronte delle imposte, tenendo conto delle indicazioni sopra riportate.