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Economia e Finanza

Costi riscaldamento pellet legna e gas: differenze economiche

Quali sono i costi riscaldamento pellet, legna e gas per una casa di circa 80 metri quadrati? Valutiamo le differenze economiche dei tre impianti.

Non si fa altro che parlare di aumenti del gas e dell’impatto economico che il riscaldamento avrà sulle finanze degli italiani. Scopriamo quali sono i costi riscaldamento pellet, legna e gas, valutando la convenienza economica dei tre impianti.

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La crisi energetica in atto era già stata ampiamente prevista dalla Legge di bilancio 2022, quando il Governo aveva stanziato risorse economiche, da erogare sotto forma di bonus in favore dei cittadini in difficoltà. Ma nessuno poteva immaginare un inasprimento della crisi dovuta all’invasione russa dell’Ucraina.

In vista dell’inverno 2022, è giusto domandarsi quale impianto di riscaldamento sia più conveniente dal punto di vista economico.

Oggi proviamo ad ipotizzare quale potrebbe essere il dispendio economico per un appartamento di circa 80/100 metri quadri.

Costi riscaldamento pellet, legna e gas: facciamo due conti

Per calcolare quali sono i costi di impianto di riscaldamento per una casa di circa 80/100 metri quadri occorre ricordare che possono esserci diverse variabili che incidono in maniera negativa o positiva. Ad esempio, il luogo in cui è ubicata la casa, se al nord o al sud Italia, può contribuire notevolmente sui consumi di energia per il riscaldamento.

Un altro fattore che può incidere sui consumi energetici e, dunque, sui costi è la classe energetica dell’immobile e la presenza di materiali idonei alla coibentazione.

Al netto di queste variabili, che indubbiamente incidono sul calcolo, è possibile verificare quale impianto tra quello a pellet, quello a legna e quello a gas si è effettivamente più conveniente.

Riscaldamento a pellet

Riscaldare una abitazione utilizzando il pellet, ovvero il combustibile naturale ottenuto dagli scarti della lavorazione del legno, rappresenta una delle soluzioni più convenienti.

Nonostante gli aumenti che hanno caratterizzato il biocombustibile negli ultimi mesi, ad oggi, il pellet rappresenta comunque la soluzione più economica.

Per sfruttare le capacità calorifere del combustibile ecologico è necessario installare una stufa, scegliendo tra uno dei modelli concepiti per ottimizzare i consumi. Generalmente, la spesa da affrontare per riscaldare casa con una stufa ventilata o canalizzata, si aggira intorno ai 300/400 euro all’anno.

Per quanto, invece, riguarda l’impatto che l’impianto ha sui consumi energia elettrica che, seppur minimi, sono ugualmente previsti, questi si aggirano sui 20/30 euro all’anno.

Va, comunque, detto che acquistare una stufa a pellet e installare un impianto che permetta di riscaldare l’intera abitazione, di circa 100 metri quadri, è un investimento non da poco. Per fortuna, però, sono ancora disponibili gli incentivi statali, che offrono una grossa mano ai contribuenti sotto forma di detrazioni fiscali.

In particolare, ci stiamo riferendo all’Ecobonus che permette di recuperare fino al 65% della spesa sostenuta per un valore massimo di €30.000. Fermo restando che alcune amministrazioni regionali hanno messo a disposizione risorse economiche in favore dei residenti che decidono di installare un impianto alimentato a pellet.

Stufe e camini a legna

Se, invece si preferisci riscaldare casa optando per stufe e camini a legna, è possibile scegliere tra quelli a camera di combustione chiusa che sono sicuramente più performanti. Tuttavia, in questo caso occorre fare i conti con il prezzo della legna che negli ultimi anni è decisamente aumentato, fino al raddoppio.

Attualmente le stufe e camini a legna sono classificate tramite l’utilizzo di stelle. In questo modo si riesce ad identificare le capacità energetiche di un impianto, che viene valutato anche in base al livello di inquinamento prodotto.

Anche in tal caso è possibile beneficiare di bonus e agevolazioni fiscali, che il Governo ha indirizzato in favore di coloro che sostituiscono i vecchi impianti con nuovi più performanti.

Ad ogni modo, per riscaldare una casa di circa 80 metri quadri utilizzando un camino a legna, il costo da affrontare annualmente è di circa 400/500 all’anno.

La caldaia a gas

Nella maggior parte delle case degli italiani è presente una caldaia a gas. Anche in questo caso, per poter effettuare una stima dei consumi è necessario prendere in considerazione diverse variabili, tra cui il modello della caldaia. È chiaro che un impianto più recente ha un impatto inferiore sulla bolletta rispetto ad un impianto datato.

A conti fatti una caldaia accesa consuma mediamente 50-60 centesimi all’ora. Vuol dire che sei in inverno si tiene acceso il riscaldamento per circa 6 ore al giorno, la spesa da affrontare sarà di circa 10 euro. Dunque, mensilmente, l’utente dovrà affrontare una spesa media di 300 euro che, su base annuale, comporta un esborso superiore ai 1.000 euro.

È quindi chiaro che il gas rappresenta il metodo di riscaldamento domestico più costoso. Tuttavia, e anche quello più pratico, dal momento che non prevede scarti di combustione o la necessità di acquistare combustibile.

Floriana Vitiello

Aspirante giornalista. Si occupa della stesura di articoli per il web da oltre 5 anni. La scrittura è la sua più grande passione. Dopo diversi progetti editoriali in veste di Ghostwriter, approda su Trading.it e si dedica all’elaborazione di testi riguardanti pensioni, fisco e tasse. Impegnata in diversi progetti editoriali.

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