C’è ancora una speranza di ottenere un concreto risparmio utilizzando le biomasse, nonostante i costi del pellet siano notevolmente lievitati.
Con l’aumento della domanda è stato inevitabilmente registrato l’aumento dei costi del pellet. Così, il combustibile ecologico, che si è sempre contraddistinto per la sua convenienza economica, sta vivendo una stagione di rincari.
Con l’aumento dei costi del gas e il raddoppio dei costi del pellet, i consumatori si chiedono come possono risparmiare sul riscaldamento, in vista del prossimo inverno 2022.
Fino allo scorso anno, il pellet ha rappresentato un combustibile ecologico e particolarmente apprezzato perché economico. Tutto ciò accadeva prima dello scoppio della guerra in Russia e della crisi energetica.
Il 2022, infatti, è stato caratterizzato dall’aumento dei prezzi della maggior parte dei prodotti: dal carburante all’energia, dai generi di prima necessità al pellet.
La crisi economica ha investito tutti i settori, ma il fattore che ha determinato l’aumento dei costi del pellet è stato l’incremento della domanda registratosi nel periodo estivo.
A quanto pare numerosi consumatori, soprattutto dei paesi del nord Europa, in seguito alla riduzione del gettito di gas proveniente dal gasdotto Gazprom, hanno temuto il peggio in vista dell’inverno.
La paura dei consumatori riguarda la chiusura definitiva del gasdotto, che trasporta metano proveniente dalla Russia. Per questo motivo, molti cittadini sono corsi ai ripari acquistando stufe e facendo scorte di combustibile ecologico.
La conseguenza di questo fenomeno è stato un inevitabile aumento dei costi del pellet. Tuttavia, nonostante la situazione attuale, si può ancora soluzioni che consentono di tentare di risparmiare sul riscaldamento per il prossimo inverno.
Costi del pellet: si può ancora risparmiare
Nonostante l’aumento dei costi del pellet sia un dato certo, i consumatori non devono disperarsi perché è ancora possibile risparmiare.
Purtroppo, l’Italia non produce sufficiente pellet in grado di soddisfare il fabbisogno nazionale. Ora, più che mai, con l’aumento della domanda, è praticamente impossibile per il nostro paese non acquistare pellet dall’estero.
Principalmente, l’Italia si rifornisce dalla Slovenia, dalla Germania e dall’Austria. Tuttavia, anche in questi paesi la domanda di pellet è notevolmente aumentata rispetto allo scorso anno. Infatti, nel periodo estivo, c’è stata una vera e propria corsa al pellet e all’acquisto di stufe.
Il motivo dell’aumento della domanda è stata la paura che la Russia possa chiudere, da un momento all’altro, il gasdotto che trasporta metano in Europa.
Per questa ragione, numerose famiglie hanno cercato una soluzione alternativa che permettesse loro di garantirsi un adeguato riscaldamento durante il periodo invernale.
Oltre all’aumento della domanda, ad incidere sull’aumento dei costi del pellet c’è anche la diminuzione della fornitura di legno e, dunque, degli scarti necessari alla produzione della biomassa.
Soluzioni economiche per l’inverno
Attualmente un sacco di pellet costa circa 10 euro: il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il consumatore che non intende spendere questi soldi ha la possibilità di optare per alternative più economiche:
- Cippadino di legno
- Gusci di frutta secca
- Mais.
Queste sono solo alcune delle soluzioni che permettono alle stufe a pellet di riscaldare l’ambiente domestico, evitando il pellet.
Un’altra alternativa interessante è il nocciolino di sansa vergine, ovvero una biomassa che ha un potere calorifico compreso tra 4,5 e e 6,5 kWh/Kg. Tuttavia, in questo caso, è necessario apportare alcune modifiche alla stufa.
Come alleggerire la spesa riscaldamento
In ogni caso, non ci sono dubbi in merito al fatto che riscaldarsi il prossimo inverno sarà particolarmente costoso per le famiglie.
Per questo motivo, possono tornare utili i bonus già attivati dal Governo e dalle regioni, che hanno lo scopo di offrire un sostegno economico ai nuclei familiari a basso reddito.
Esistono diverse soluzioni di questo tipo. Esse permettono di alleggerire il costo relativo al riscaldamento e all’utilizzo di gas di circa 1000/3000 euro all’anno.
Tre bonus attivi c’è anche un bonus di dicato proprio all’acquisto di stufe a pellet. Tuttavia, l’agevolazione rientra all’interno di altri benefici come il superbonus, l’ecobonus e il bonus ristrutturazione al 50%.