Cos’è l’insider trading? Per scoprire come sfruttare al massimo le potenzialità di investimento, occorre chiarire l’importanza del tema.
Solo il pensiero di aver praticità nel vendere attività quotate con molta liquidità di mercato è una questione che sconvolge i piccoli investitori. Se si unisce ciò al fatto di potersene occupare sfruttando la potenza dei nuovi media, è una condizione ancor più allettante. Il punto da tenere in considerazione è però quello di riuscire a fare tutto senza ricadere nell’illecito.
Com’è possibile? Ebbene, per poter fare trading bisogna aver prima chiari tutti i punti che lo contraddistinguono, soprattutto si ritiene necessario fare molta attenzione proprio ad un particolare reato, quello che ha come protagonista l’insider trading. Ecco di cosa si tratta, come gestirlo, e soprattutto come porsi in una condizione di guadagno sicuro legalmente parlando.
Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica e digitale, insieme alla necessità di cavalcare l’onda frenetica del guadagno in borsa, stanno diventando sempre più parte integrante della realtà quotidiana per la maggior parte degli investitori. Se un tempo il pensiero di potersi dedicare ad un’attività del genere, era impensabile, ad oggi diviene una condizione non solo comune, ma soprattutto pratica.
Quindi, la compravendita di strumenti finanziari con l’obiettivo del profitto, è un’attività largamente diffusa, com’è allo stesso modo ampiamente diffuso un reato che farebbe cadere in una condizione illecita anche l’investitore più onesto.
Non bisogna fare allarmismo, ma aver chiaro cos’è l’insider trading, e perché potrebbe non essere così difficile cadere nella sua trappola. Con questa guida è possibile imparare la strategia migliore per evitare di agire illegalmente. Come capire se si sta compiendo qualcosa di pericoloso? Ecco che la legge italiana può chiarire il danno in questione.
Seppur si tratti di una materia innovativa e altamente progressista, la Legge italiana riesce mediante il Testo Unico delle disposizioni in materia di mercati finanziari, abbreviato TUF, a disciplinare ottimamente la questione. Chiamato anche Legge Draghi, l’apparato normativo rappresenta la principale fonte del nostro Paese in relazione all’insider trading.
Si tratta di una legislazione pratica che non tratta questioni tecniche, ma semplicemente disposizioni che riguardano le società d’investimento e la gestione collettiva del risparmio, con tutte quelle condizioni che riguardano l’illecito. Appunto, il tema che a breve viene affrontato vi rientra pienamente.
Le norme a cui si fa cenno sono proprio quelle destinate a sanzionare chi fa insider trading, cioè coloro i quali fanno abuso di informazioni privilegiate per trarne ampi profitti. Ecco cosa sapere, e perché è una questione che rientra pienamente nel reato. Si tratta di chi sfrutta delle notizie non largamente diffuse per trarne importanti guadagni. Quindi, è un vero e proprio “abuso” rispetto la propria condizione, a discapito del possibile guadagno che potrebbero avere gli altri.
In sostanza, si intendo un vero e proprio sfruttamento di informazioni non rese pubbliche, ma che direttamente o indirettamente rappresentano una fonte di guadagno di un certo peso.
Nello specifico, tra gli atti fraudolenti si parla proprio di Tipping e Tuyautage. Nel primo caso, si intende l’azione di comunicazione di informazioni privilegiate. Nel secondo di raccomandazione di queste notizie. Il tutto fatto a terzi senza giustificata motivazione, quindi per questioni che esulano e sono al di fuori della funzione.
Come vengono sanzionate? La Legge italiana persegue duramente queste attività mediante l’organo che ha il compito di supervisionare questa condizione, il Consob. Se si tratta di punire il detentore dell’informazione, cioè l’insider primario, e si cade nel penale, questo può essere punito con la reclusione che può andare fino ai 6 anni con l’aggiunta di ventimila euro di multa.
Quest’ultima, laddove il giudice lo ritenga necessario per gravità, potrebbe aumentare fino a dieci volte. Se il colpevole è invece un insider secondario, cioè colui che ha ricevuto l’informazione, viene punito con sanzione amministrativa e con una multa che non supera i ventimila euro.
In conclusione, chi ha il compito di effettuare le dovute ricerche di trading, lo deve fare nelle condizioni proposte dalla legge. Soprattutto non deve sfruttarle in maniera illecita, ma divulgarle, e non solo. E’ bene che questi soggetti dichiarino anche i loro interessi e i possibili conflitti di interesse che vi stanno attorno.
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