In un mercato che si muove tra attese e reazioni, le azioni Stellantis stanno raccontando qualcosa che non tutti vedono. E Giovanni, con i suoi appunti sparsi e lo sguardo attento, è uno di quelli che osservano ogni minimo dettaglio per capire se sta per accadere qualcosa di grande.
C’è qualcosa di ipnotico nei movimenti di un titolo che sembra sfiorare soglie chiave senza mai superarle. E quando accade vicino a medie mobili tanto importanti quanto quella a 200 mesi, qualcosa si muove anche nella testa di chi guarda. Giovanni lo sa bene.

Dopo settimane a seguire ogni scivolone e ogni rimbalzo di Stellantis, adesso sente che i giochi si stanno facendo interessanti. Ma è solo una sensazione o c’è qualcosa di più?
Il 22 aprile è stato uno di quei giorni da segnare in rosso: stacco del dividendo con un rendimento lordo di circa l’8%, e un grafico che sembra voler raccontare una nuova storia. I prezzi stanno oscillando intorno a 8 euro. Ma per chi, come Giovanni, guarda oltre la superficie, ci sono altri elementi da tenere in considerazione. La media mobile a 600 settimane, una trend line che scende dai minimi dello scorso ottobre, e quell’Alligator Index che sembra pronto a chiudere la bocca. Tutti segnali che potrebbero indicare una fase di cambiamento.
Giovanni e il bivio delle medie mobili
Per Giovanni, il trading non è una questione di fortuna. È un esercizio quotidiano di osservazione, pazienza e logica. Quando si è accorto che le azioni Stellantis stavano rimbalzando attorno alla media mobile a 200 mesi, ha subito pensato al passato.

Non era la prima volta che quella linea evitava cadute peggiori per queste azioni. Eppure, stavolta c’è qualcosa di diverso: a fare da rinforzo c’è anche la media a 600 settimane, un livello tecnico che spesso coincide con aree di accumulazione importanti.
Guardando il grafico, Giovanni ha notato inoltre, come i prezzi si siano avvicinati a quella linea discendente partita dai minimi dell’ottobre 2024, come se la stessero testando. E poi c’è l’Alligator Index, un indicatore che a molti sembra esoterico ma che, a chi lo sa leggere, suggerisce la possibilità di un “swing rialzista”. Insomma, intorno ai livelli attuali, tra 6,89 euro come primo supporto e l’area 8,40 euro come resistenza, potrebbe iniziare qualcosa.
Giovanni, però, non si ferma al grafico. Sa che i fondamentali contano. E quando ha visto che la raccomandazione media degli analisti è passata da “Accumulate” a “Hold”, con un target che adesso si abbassa da 12,70 a 11,77 euro, ha capito che il vento stava cambiando. Il consenso non è più così ottimista, ma questo per lui è solo un motivo in più per prestare attenzione. A volte, quando tutti rallentano, è il momento giusto per prepararsi alla corsa.
Il passato come chiave per capire il futuro
Chi studia i grafici sa che i prezzi non si muovono mai a caso. La discesa dai massimi del 2024, toccati a 23,50 euro, è stata decisa e rapida. Giovanni la definisce quasi “perpendicolare”, con due uniche eccezioni: quelle aree tra gli 11 e i 12,50 euro, e prima ancora tra 11,60 e 12,50. Zone dove i prezzi hanno “lavorato” di più, oscillando avanti e indietro, come se cercassero una direzione definitiva.

Secondo lui, sarà proprio il superamento deciso di queste aree di distribuzione a poter ridare fiato al titolo su orizzonti più lunghi. È lì che molti investitori si sono fermati, incerti, e sarà lì che bisognerà tornare per capire se davvero Stellantis ha ancora strada da fare. Intanto, il 30 aprile si avvicina, e con esso l’annuncio dei risultati del primo trimestre 2025. Una data da tenere a mente, perché potrebbe rappresentare una svolta.
Giovanni, con i suoi occhi stanchi ma lucidi, continua a osservare. Lo fa da settimane, forse da mesi. Non perché si aspetti il miracolo, ma perché ha imparato che i mercati parlano. Basta solo ascoltarli nel momento giusto. E magari, quel momento sta arrivando proprio adesso.