Cryptovalute, volatilità e variabili che incidono sul loro prezzo: un mondo complicato che è impossibile ignorare
Il mercato delle criptovalute è tra i più volatili e imprevedibili del panorama finanziario, un neonato del mondo finanziario.
A differenza di azioni e obbligazioni, il valore di una criptovaluta non dipende da bilanci aziendali o flussi di cassa, ma da un insieme complesso di fattori che spaziano dall’offerta limitata all’adozione reale, passando per la variabile emotiva degli investitori e l’influenza di governi e banche centrali.
Comprendere le dinamiche non è semplice, ma le crypto ormai hanno un ruolo sempre più importante in vista di un futuro economico che vedrà sicuramente l’integrazione di questa realtà impalpabile e digitale, alle valute del nostro quotidiano. Vediamo quindi nel dettaglio quali sono gli elementi che determinano il prezzo di una criptovaluta e perché la risposta è più articolata di quanto si pensi.
1. Domanda e offerta: il meccanismo di base
Come ogni asset finanziario, il prezzo di una criptovaluta è regolato prima di tutto dall’equilibrio tra domanda e offerta. Se la domanda supera l’offerta, il prezzo sale; se accade il contrario, il valore scende.
Tuttavia, nelle criptovalute entrano in gioco anche altre variabili come l’offerta molto limitata, per esempio Bitcoin ha un tetto massimo di 21 milioni di unità: se la domanda cresce nel tempo, il suo valore potrebbe salire molto di più.
In più, ogni criptovaluta ha regole ben specifiche per l’emissione e la distribuzione dei token. In alcuni casi si parla di inflazione programmata come per esempio per Ethereum, mentre in altri casi invece si prevedono meccanismi di burning: si distruggono token nel caso in cui si dovesse ridurre l’offerta per aumentarne il valore.
Le criptovalute sono poi fortemente influenzate dal sentiment degli investitori. Eventi esterni, notizie e persino dichiarazioni di personaggi pubblici possono scatenare reazioni violente anche nel mercato crypto.
Per esempio quando grandi aziende hanno iniziato ad accettare pagamenti in Bitcoin, ciò ha fatto salire vertiginosamente il valore della moneta, ma anche i fenomeni gregge che si verificano quando arriva sul mercato una novità o una nuova azienda che propone un progetto inserendoci anche la moneta: sono tutte casistiche in cui si vivrebbe anche un sali e scendi dei prezzi della crypto in questione.
Anche Tweet di personaggi come Elon Musk hanno in passato generato vere e proprie bolle speculative, facendo schizzare il prezzo di criptovalute come Dogecoin.
Un altro fattore determinante è il livello di adozione e utilizzo della criptovaluta nel mondo reale. Che significa ciò? In soldoni, una crypto forte è un progetto utile, utilizzato. Se il progetto viene lanciato sul mercato ma poi non ha una reale utilità ha meno probabilità di crescere.
In questo il Bitcoin è stata capostipite: dal metaverso, fino a diventare moneta di scambio anche per diverse attività commerciali, si è rafforzata nel tempo. L’adozione istituzionale sarebbe poi una variabile molto interessante su larga scala.
Ethereum, ad esempio, ha seguito una strada lievemente diversa dal Bitcoin, grazie agli smart contract: è diventata la base per il settore della finanza decentralizzata (DeFi) e degli NFT, aumentando la domanda. Alcune cripto sono poi progettate per mercati specifici che quindi hanno senso in quel contesto, come Monero per le transazioni anonime o Chainlink per la connettività tra blockchain e dati reali. Se diventano essenziali per alcuni settori, a sua volta il loro potere cresce.
Sembra poi scontato sottolinearlo, ma anche linfrastruttura tecnologica di una criptovaluta ha un impatto significativo sul suo prezzo. Progetti con tecnologie più avanzate tendono ad attrarre investitori e sviluppatori, aumentando la loro rilevanza nel tempo.
La blockchain di Bitcoin per esempio adesso è considerata estremamente sicura, ma poco scalabile, Ethereum sta passando alla Proof Of Stake che riduce i costi ma aumenta l’efficienza della rete. Aggiornamenti costanti che migliorano la funzionalità della rete danno anche più sicurezza agli investitori, facendo aumentare la domanda per la crypto.
Anche se le criptovalute nascono con l’obiettivo di essere indipendenti dai governi e dalle istituzioni finanziarie tradizionali, il loro prezzo è spesso legato a fattori economici globali, non ne sono esenti. In periodi di inflazione elevata, il Bitcoin viene spesso visto come un “oro digitale”, una riserva di valore contro la svalutazione delle valute tradizionali.
Tuttavia, quando poi le banche centrali alzano i tassi d’interesse (come la Fed nel 2022), il denaro potrebbe sposta verso asset meno rischiosi, penalizzando anche le criptovalute. Inoltre, anche le decisioni politiche e regolatorie hanno un impatto enorme sul prezzo delle cripto.
Ad esempio, quando la Cina ha vietato il mining di Bitcoin nel 2021, il prezzo è crollato di oltre il 50% in pochi giorni. Al contrario, se un Paese introduce normative favorevoli, il mercato crypto ne beneficia.
Il settore delle criptovalute sappiamo essere anche altamente competitivo, a prescindere dall’espansione Bitcoin, per il resto sappiamo che le crypto possono essere facilmente scalate da progetti nuovi e più interessanti. Se un progetto innovativo dovesse risolvere i limiti di una criptovaluta esistente, potrebbe spostare il flusso di capitali e ridurre la domanda del concorrente, neanche Bitcoin ne è esente.
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