Monete da 5 centesimi che valgono una fortuna: cifre sbalorditive se hanno queste caratteristiche, occhi aperti.
Non capita di rado che, per determinate caratteristiche, alcune monete abbiano un valore di gran lunga superiore a quello effettivo per il quale sono state coniate. Pensiamo, ad esempio, agli esemplari unici o a tiratura limitata. Ciò può riguardare non solo quelle di taglio “elevato”, se così si può dire, ma perfino le monete all’apparenza più insignificanti. L’esempio perfetto sono queste da 5 centesimi: valgono cifre sbalorditive se hanno queste peculiarità, ecco di quali si tratta.
Collezionisti ed esperti in materia sapranno bene di cosa stiamo parlando, ma, per non rischiare di avere una piccola fortuna in casa o nel portafogli senza rendersene conto, ecco cosa sapere a riguardo e cosa controllare riguardo alle proprie monete da 5 centesimi: occhi aperti, meglio iniziare subito a esaminarle!
Monete da 5 centesimi che valgono una fortuna: quali sono
A rendere particolari determinate monete sono una serie di fattori di cui pochi sanno. Come la tiratura, ovvero il numero di esemplari in circolazione, o gli errori di conio, ovvero delle irregolarità al momento della produzione. Molto dipende, ovviamente, anche dalla richiesta sul mercato e dalla conservazione, così come dalla provenienza. Nel caso dei 5 centesimi, eccone alcuni che potrebbero davvero valere una fortuna.
I 5 centesimi 1919 “R” Rara, con appunto un errore di conio che riguarda la lettera “R” e che, a quanto pare, potrebbe valere tra gli 8mila e i 15mila euro. Così come i 5 centesimi 1936 “D” Rara, per lo stesso motivo, se in condizioni ottimale potrebbero arrivare a valere anche 15mila euro. Sempre in merito ad errori di conio, la moneta 5 centesimi 2002 “Errore Croce Spezzata” Rara potrebbe farci guadagnare tra i 100 e 500 euro, a seconda della conservazione.
Anche le monete provenienti dall’estero possono presentare simili “errori” e, di conseguenza, rappresentare un piccolo tesoro. Prendiamo ad esempio quella da 5 centesimi 2003 San Marino “Errori di Conio”, il cui valore oscillerebbe tra i 5 e i 20 euro. O la moneta 5 centesimi 2002 Vaticano “Errori di Conio”, che a seconda della tipologia dell’errore e della conservazione potrebbero farci guadagnare tra i 10 e i 40 euro.
Come fare, dunque, a comprendere se nei nostri “spiccioli” si nasconde una piccola fortuna? Rivolgersi ad un esperto è sempre l’idea migliore, ma anche un giro sul web potrebbe fornirci le prime informazioni a riguardo e aiutarci a comprendere quanto collezionisti e simili siano disposti a pagare per impossessarsi di queste monete all’apparenza di valore quasi irrisorio.