Negli ultimi tempi la questione previdenziale è al centro del dibattito pubblico. Si cercano nuove soluzioni e nuove vie.
L’importanza dei contributi previdenziali è tutta riposta in ciò che alla fine di un rapporto lavorativo, considerando la possibilità di poter andare in pensione, andrà a rappresentare l’assegno mensile della persona interessata. Alla fine del rapporto lavorativo, come si diceva sarà l’ammontare dei contributi versati da parte del lavoratore a determinare l’importo della sua pensione. Oggi l’Inps mette a disposizione per una precisa categoria ben 96 settimane di contributi gratuiti. Tutto vero, tutto previsto dal Governo attraverso un provvedimento preciso. Condizioni e situazioni particolari porteranno a questo enorme vantaggio.
Il vantaggio nasce per donne e lavoratrici part time con contributi da recuperare nella misura sancita da 12 a 18 mesi. Accredito gratis di settimane e settimane di lavoro, praticamente. Una misura che nasceva anche per incrementare l’assunzione di donne, categoria quasi sempre svantaggiata nel mondo del lavoro. Il biennio 2021/2022 comporterà quindi l’esonero dei contributi lavorativi per gli imprenditori che assumeranno donne. Inoltre sono previsti forti incentivi anche a chi assume donne di almeno 50 anni con una condizione di disoccupazione da almeno 12 mesi.
L’incentivo arriva per il datore di lavoro in caso di assunzione con contratto part time ed in altre particolari situazioni. In ogni caso è indiscutibile che in questo caso confermando alcune misure nella Legge di Bilancio il Governo voglia fare in modo anche di anticipare l’andata in pensione di numerosi lavoratori ed in questo caso specifico, lavoratrici. Si discute in queste settimane proprio di pensioni e di come fare per mandare in congedo dal lavoro milioni di italiani senza però fare in modo che questo gravi troppo sulle casse dello Stato. Il Governo cerca una idea, una linea da sposare, ma al momento non esistono certezze.
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Il paese ha bisogno di una sana riforma delle pensioni. Una riforma che possa in qualche modo concedere la possibilità di terminare il proprio percorso lavorativo non per forza in età troppo avanzata, un sistema che dia la possibilità al lavoratore di godere degli anni di pensione con una retribuzione tra l’altro dignitosa. Le possibilità in campo sono molteplici ma ad oggi non esista ancora una linea netta che sia capace di scegliere tra le varie opzioni. I tempi sono maturi per una nuova riforma, ma al momento niente di certo bolle in pentola.
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