Contratti a termine, come li userebbero i datori di lavoro e la triste storia di Marco, mandato via di casa
Il mondo del lavoro può essere piuttosto complesso sotto molti punti di vista, e a volte può essere anche assai deludente, soprattutto quando si hanno delle aspettative disattese.
![uomo firma contratto a termine](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/contratti-a-termine-09022025-trading.it_.jpg)
In molti desiderano un contratto a tempo indeterminato, che possa dare maggiori garanzie di costruirsi un futuro, a differenza di un contratto a termine, che può essere un trampolino di lancio verso l’indeterminato, ma che a volte non lo è.
Il Decreto del lavoro n° 48 del 4 maggio 2023, ha inserito nuove causali nei contratti a tempo determinato, soprattutto se durano oltre 12 mesi. Nello specifico, le suddette causali riguardano esigenze temporanee e oggettive, che non rientrano nella normale attività aziendale, sostituzione lavoratori, in caso i dipendenti si ammalino, oppure per congedo parentale, ecc.
È possibile stipulare i suddetti contratti per incrementare temporaneamente l’attività, in caso di aumento notevole del lavoro, cosa non pianificabile, oppure per necessità tecniche, organizzative o di produzione.
Questi contratti possono essere stipulati senza causale per il primo anno, dopodiché è necessario inserire una delle suddette causali. Con questo decreto si punta a fornire maggiore flessibilità, in questo genere di contratti.
Ora, con le nuove misure, le causali sono più flessibili, e c’è una più ampia opportunità di personalizzazione a seconda delle esigenze delle imprese e delle leggi collettive. È molto importante, però, stare attenti nel formularle per evitare che i contratti in questione diventino oggetto di contenzioso legale.
Rischi dei contratti a termine con le nuove causali: cosa potrebbe fare il datore di lavoro
Il rischio è che un datore di lavoro possa usare le nuove causali per contratti a termine, scorrettamente, non rispettando le leggi e traendo vantaggio dalla flessibilità del nuovo decreto.
![penna, contratto a termine](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/contratti-a-termine-09022025-trading.it-copia.jpg)
Dalla storia di Marco, si può intuire meglio cosa potrebbe accadere. Marco, giovane neolaureato, stava cercando lavoro e lo aveva trovato come impiegato amministrativo, per un’impresa. Gli è stato fatto un contratto di 12 mesi, con opzione di passare a contratto indeterminato.
Dopo i primi mesi all’interno dell’azienda, si è accorto che spesso gli chiedevano di svolgere altre mansioni, diverse dal suo incarico. Inoltre, si è reso conto che ciò accadeva anche ad altri suoi colleghi. Alla scadenza del suo contratto a termine, Marco è venuto a sapere che non glielo avrebbero rinnovato.
In che modo il datore di lavoro si è servito del contratto a termine: i dettagli
Il giovane è rimasto deluso, così ha deciso di informarsi sui propri diritti e ha capito che il datore di lavoro aveva usato la legge sui contratti a termine per volgerla a suo vantaggio.
![datore di lavoro fa firmare contratto](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/contratti-a-termine-09022025-trading.it_-1.jpg)
In che modo lo avrebbe fatto? Ebbene, in primis, assumendo parecchi dipendenti con contratti a termine e non a tempo indeterminato, in modo da risparmiare sui costi e godere di più flessibilità.
In secundis, non ha definito le mansioni di chi lavorava con contratto a termine, sfruttando il fatto che avessero bisogno di lavoro. Non ha mantenuto le promesse fatte di fare un contratto a tempo indeterminato, nonostante il giovane fosse un lavoratore serio e promettente.
Infine, non ha dato chiare info sui criteri per poter fare uno switch e ottenere il contratto a tempo indeterminato. Questo non ha permesso ai lavoratori di avere certezze. E per queste ragioni, Marco ha perso il lavoro e, non potendo più pagare, l’affitto, è stato sfrattato.