Conto corrente, due pericoli: occhio ai costi e al possibile rischio che in pochi conoscono

Tenere il proprio denaro sul conto corrente quali costi può comportare e quale il possibile rischio che molti ignorano? I dettagli

Conto corrente, occhio ai costi e al possibile rischio che pochi sanno
Conti (fonte foto: Adobe Stock)

C’è sempre grande attenzione per gli argomenti che hanno a che fare a diversi livelli con temi economici, e a maggior ragione il livello di attenzione da parte di molti si alza quando si parla di denaro e dei risparmi, come nel caso ad esempio del conto corrente: quali possono essere i costi al riguardo e quali il possibile rischio che non è noto ai più? Ecco di cosa si tratta in particolare.

È un’azione particolarmente importante e che, comprensibilmente e per ovvi motivi, sta a cuore a moltissimi, quella inerente al risparmio e a mettere da parte somme di denaro. Tuttavia, tale azione può comportare anche un costo, come viene spiegato nell’approfondimento da Proiezionidiborsa.it, laddove avere un conto che abbia giacenze medie annue superiore ad euro 5 mila può portare ai bolli su estratto conto per 34.20 euro.

I costi bancari rappresentano un elemento da considerare, e restando sulla voce dei costi, Proiezionidiborsa.it spiega che anche il discorso relativo all’inflazione va considerato, un fenomeno che, si legge, erode costantemente il potere di acquisto per quanto riguarda i valori liquidi.

Tra le possibili soluzioni rispetto all’inflazione, una è rappresentata dagli investimenti che si potrebbero fare in titolo che potrebbero quanto meno reculare in percentuale il costo dettato proprio dal fenomeno.

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Argomento e tematica dunque di grande rilevanza, quella che ha a che fare e che riguarda il denaro tenuto sul conto corrente che, come detto e come viene spiegato da Proiezionidiborsa.it, può comportare dei costi in presenza di alcune condizioni.

Allo stesso modo, si legge che potrebbe esserci anche un rischio eventuale per i correntisti bancari, e questo è rappresentato dalla norma introdotta sul bail-in, che sta per “cauzione interna” oppure “salvataggio interno”.

Si tratta di una procedura relativa al recepimento, viene spiegato, della direttiva europea BRRD, nel dettalgio Bank Recovery and Resolution Directive. Nell’ipotesi di una insolvenza bancaria, ai fini della risoluzione della crisi della stessa, ad intervenire dovrebbero essere azionisti, obbligazionisti e, si legge ancora, i correntisti.

Proiezionidiborsa.it a tal riguardo sottolinea che, in merito ad un eventuale risanamento, ad essere attirare sarebbero le categoria di investimento più rischiose, e si passerebbe via vai alle seguenti. Prima, si legge, sarebbero annullate le azioni, poi le obbligazioni ed infine si andrebbe anche sul denaro dei conti correnti e dei depositi.

Vi è  una gerarchia in tal senso, un’ordine di priorità, e solo dopo aver esaurito le risorse della categoria più rischiosa, si passerebbe poi a quella successiva.

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Tuttavia, dal bail-in sono escluse alcune passività, come si legge su bancaditalia.it, e ad essere esclusi dalla relativa applicazione e a non poter essere né svalutati né convertiti in capitali sono ad esempio i depositi che sono protetti dal sistema di garanzia degli stessi, ovvero quelli con importo fino ad euro 100 mila, o le passività garantite come i covered bonds e gli altri strumenti garantiti, tra gli altri.

Ad ogni modo ed a prescindere da tutto, è opportuno ed importante, quando si tratta di argomenti tanto importanti, approfondirne punti e dettagli confrontandosi con gli esperti del campo e specialisti del settore, al fine di chiarire ogni eventuale dubbio, comprendere meccanismi, condizioni e tutti gli aspetti che, per l’appunto, è importante approfondire in materia.

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