Conto corrente nel 2022 aumenti pazzeschi su queste spese insospettabili

Quanto ci costa il conto corrente: un’indagine di Altroconsumo spiega degli aumenti in media del 2€ rispetto al 2021 e altri dettagli

È una questione di grande importanza, quella legata al conto corrente, con alcuni spunti interessanti che emergono da una indagine da parte di Altroconsumo circa i costi, ma anche a proposito del livello di soddisfazione dei clienti. Tutti i dettagli a seguire.

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Ad essere maggiormente apprezzati da parte dei clienti, stando all’analisi condotta da Altroconsumo, sono gli istituti di credito maggiormente innovativi e talvolta anche dalla maggior convenienza. Lo sono in modo minore invece i grandi colossi nel campo della banca, per quanto concerne costi e le commissioni.

Come si legge da helpconsumatori.it, che menziona Ansa, la BCE ha alzato i tassi di interesse. Un rialzo di mezzo punto, il primo a partire da luglio del 2011. Il quale passa a 0,50 per cento, il principale. A 0,75 per cento quello sui depositi a zero. E circa i prestiti marginali.

Quella che viene definita come “stangata media” per coloro che hanno un mutuo. A tasso variabile. Che è pari a quarantuno euro al mese, quattrocento novantadue € all’anno, secondo M.Dona, il presidente di Unione Nazionale Consumatori. Un atto che procurerà – si legge- un danno alle famiglia con mutuo a tasso variabile. Ma anche a chi ha intenzione di acquistare una casa con tasso fisso. Così come conseguenze non positive, si legge ancora, vi saranno circa investimenti e dunque crescita.

Proprio in merito a tale scelta della BCE e circa i prezzi in crescita che potrebbero riguardare anche i Conti correnti, Altroconsumo spiega che è importante compiere una buona scelta circa la banca dove mettere i propri risparmi.

Conto corrente quanto costa: l’analisi Altroconsumo, costi, prezzi, e altri aspetti

Tanti i possibili spunti interessanti quando si parla di risparmi, di denaro e altri aspetti legati a questo, come ad esempio: quali possono essere i possibili vantaggi derivanti dall’avere un secondo conto corrente, e quindi averne due?

Tornando al punto in oggetto, Altroconsumo si è dunque occupata di stilare una classifica di soddisfazione e gradimento circa gli istituti di credito. La quale si base su trentaquattro mila valutazioni da parte dei clienti medesimi. Ad esser maggiormente apprezzati, gli istituti maggiormente innovativi. E talvolta anche dalla maggior convenienza.

Si è occupata anche dell’analisi dei foglietti FID di diciannove grandi banche – tra operatori tradizionali ed online. Andando a confrontare gli indicatori di costo complessivi per 3 profili tipo. Tra i sei identificati da Banca d’Italia. E dunque giovani, famiglie. E poi pensionati con media operatività.

L’indagine ha fatto emergete un aumento del due per cento in media dei costi circa i c/c. Rispetto all’anno precedente. Con quelli più alti subito da pensionati, + cinque per cento. E dalle famiglie, più quattro per cento. Tanto in merito ad operazioni svolte allo sportello, quanto online. Al contrario, sembrerebbero esserci costi minori rispetto a giovani. Grazie alle offerte vantaggiose legate all’apertura di un nuovo c/c.

E ancora, ci si focalizza sulla differenza tra c/c online e quelli tradizionali. I conti con operazioni allo sportello sembrano essere maggiori, mediamente, del trentasei per cento. Al confronto di quelli online.

Cambiare banca: alcuni dettagli da sapere

Altroconsumo spiega che vi sono vari passaggi in merito ai procedimenti legati alla chiusura del conto. Si legge che occorre fare l’apertura di un nuovo conto nella banca decisa, compiere il trasferimento delle domiciliazioni. E dei pagamenti periodici. Trasmettendo al vecchio istituto le coordinate del nuovo conto. Poi, procedere alla chiusura del conto precedente in via definitiva.

Dall’analisi Altroconsumo circa i foglietti informativi, pare che a partire dai documenti consegnati, sino alla chiusura, vi è un lasso di tempo che va tra sette giorni lavorativi a settanta. A seconda dei tempi dell’istituto. Qualora non vi fosse il rispetto dei tempi massimi, l’eventuale soggetto, qualora riuscisse a provare di aver subito un danno economico, potrebbe far richiesta del risarcimento.

Si legge ancora su helpconsumatori.it che, a partire dal duemila diciassette, vi è un modo più facile e veloce che consente il cambio banca, ovvero la portabilità del c/c e dei conti di pagamento. Nella compilazione di un modulo specifico nella nuova banca, si vanno ad indicare i servizi di pagamento che vanno trasferiti, e poi si chiede il passato della giacenza del conto.

Dalla firma sono calcolati dodici giorni lavorativi entro cui la procedura può arrivare a compimento. Nel caso la banda la sfiorasse, sarebbe tenuta al pagamento di un indennizzo di quaranta euro fissi più un indennizzo variabile. A seconda del prodotto della giacenza oggetto del trasferimento all’atto della richiesta. Così come dei giorni di ritardo. E ancora del tasso minimo ai fini dell’usura. In vigore nel momento della richiesta. Circa la portabilità.

Qualora, dopo il reclamo, non vi fosse risposta dell’Istituto nell’arco di sessanta giorni, l’eventuale soggetto potrebbe far ricorso. All’Arbitro bancario e finanziario.

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