Conto corrente cointestato: è sequestrabile? La risposta vi lascerà increduli

In molti si chiedono se un conto corrente cointestato possa essere o meno sequestrabile: la risposta non è affatto semplice e vi lascerà increduli. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito. 

Il conto corrente cointestato rappresenta un’opzione molto popolare, specie tra due coniugi a seguito di un matrimonio o dai membri di uno stesso nucleo familiare. Essa, infatti, è una scelta molto pratica e consente di gestire al meglio i risparmi di più persone, mettendoli insieme e pagando le spese di gestione di un solo conto.

In molti, però, si chiedono quanto sia sicuro tale metodo di risparmio specie nel caso di un procedimento penale a seguito di un reato commesso da uno dei cointestatari. In questi casi, infatti, può essere sequestrabile un conto cointestato? La risposta a questa domanda richiede un’approfondita analisi e vi lascerà increduli. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito a questa articolata questione.

Un conto corrente cointestato può essere sequestrabile? Analizziamo la questione

Un conto corrente cointestato è un’opzione molto comoda e utilizzata soprattutto dai coniugi che decidono di avvalersi di un regime di comunione dei beni. Esso presenta delle caratteristiche particolari e ben definite quali, ad esempio, la presenza di due o più cointestatari; ognuno dei cointestatari, inoltre, dispone degli stessi diritti nella gestione del conto stesso. 

In esso, le somme versate appartengono in egual misura a tutti i cointestatari: si tratta, infatti, di una comproprietà delle risorse economiche. Bisogna capire, però, se in tale contesto in caso di un provvedimento penale ci sia la possibilità o meno di un sequestro. Ovvero, se uno dei cointestatari è colpito da un simile processo, il conto in questione sarebbe sequestrabile? Un primo chiarimento è stato fornito dalla Corte di Cassazione.

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, in questo particolare caso, l’assetto delle quote di proprietà vale esclusivamente nei rapporti interni tra i contitolari, e perciò non può essere opposto all’autorità giudiziaria che, invece, potrà operare con il sequestro.

La Cassazione fornisce la risposta

Secondo quanto affermato in precedenza, la risposta alla domanda iniziale sarebbe positiva. Dunque, in caso di provvedimento penale che colpisca uno dei cointestatari, tale tipologia di conto corrente è tranquillamente sequestrabile. Nel dettaglio, infatti, la Cassazione ha chiarito che le somme comprese in un conto corrente cointestato possono essere oggetti di un sequestro preventivo mirato alla confisca.

Tale sequestro, inoltre, è da intendersi come una misura cautelare, messa in atto dal magistrato laddove emergano gravi indizi di commissione di reati. 

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