Conto corrente cointestato, è importante fare un’analisi dei pro e dei contro prima di aprirlo. Il rischio è elevato, ecco perché
Avere un conto corrente, oggigiorno, è praticamente indispensabile. Esso serve per eseguire tutta una serie di operazioni importanti, che riguardano accredito stipendio, bonifici da inviare o ricevere, prelievi e molto altro ancora.
Tante transazioni, peraltro, possono occorrere solo tramite conto corrente, per cui averlo è fondamentale, soprattutto se si è lavoratori, autonomi o dipendenti. Viviamo nell’era digitale, dove tutto corre veloce e ormai ci si è abituati, soprattutto dopo l’emergenza Covid, a usare il bancomat per le spese di tutti i giorni.
Si paga moltissimo con la carta, e persino con il telefono, rispetto al contante. Oggigiorno ci sono varie possibilità di aprire un conto, da soli, oppure con il coniuge, o con partner lavorativi. Ci sono varie modalità, e tra queste c’è anche l’opportunità di aprire un conto cointestato.
Ma che cos’è esattamente e quali sono i pro e i contro di questa scelta? Scopriamolo più nel dettaglio.
Aprire un conto da soli è quello che fa la gran parte delle persone e qui si risulta gli unici a poter eseguire le varie operazioni bancarie. Nessuno può prelevare soldi al posto nostro, né tantomeno fare operazioni di alcun tipo.
C’è poi, invece, il conto cointestato, che è uno strumento finanziario che aiuta, ad esempio, una coppia sposata a risparmiare per poter raggiungere una serie di obiettivi comuni, come accendere un mutuo. Oppure, se ci sono dei soci, il conto può servire per i vari pagamenti da fare e tutte le necessità di un’attività condivisa. Ci sono due tipi di conto cointestato, uno è a firma congiunta, l’altro a firma disgiunta.
Nel primo caso, è necessaria la firma di tutti i titolati del conto per eseguire prelievi, bonifici, assegni ecc. Nel secondo caso, ogni titolare può agire senza la firma dell’altro per eseguire le varie operazioni.
I rischi di aprire un conto cointestato, tuttavia, devono essere considerati. Il primo contro è che, in caso di pignoramento, può essere pignorato, ma solo nella parte che concerne i fondi dell’intestatario che ha contratto il debito.
Un altro rischio è quello del congelamento dei beni, se muore uno degli intestatari, cosa che può accadere solo se è necessaria la firma congiunta. Attenzione anche al fatto che, in caso di firma disgiunta, uno degli intestatari disponga come vuole dei fondi disponibili. Ecco perché è importante essere consapevoli di tutti i rischi, prima di fare questa scelta.
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