La nuova normativa in vigore ha introdotto delle novità sul conto corrente cointestato 2022 e riguarda il numero massimo di cointestatari.
Il conto corrente che ha più di un cointestatario è un deposito bancario sul quale tutti i titolari hanno la facoltà di agire. Tuttavia, sono previsti dei limiti e delle regole da rispettare per evitare verifiche da parte del fisco.
Avere un deposito bancario cointestato è una pratica molto diffusa in Italia, e generalmente coinvolge i coniugi o i conviventi.
Le operazioni che possono essere compiute su questa tipologia di deposito bancario tiene conto di chi versa il denaro e di chi lo preleva. Inoltre, la normativa che disciplina questo strumento finanziario prevede diverse tipologie di conto cointestato.
Conto corrente cointestato 2022: il numero di cointestatari
Partiamo dalla definizione di conto corrente cointestato, ovvero di un deposito bancario i cui titolari possono essere due o più persone. Non ha alcuna importanza se questi siano legati da un rapporto di parentela (es. moglie e marito, padre e figlio, etc.).
Di fatto, è possibile aprire un conto corrente cointestato anche laddove le persone coinvolte siano legate da rapporti professionali o formali.
Secondo quanto stabilito dal Codice Civile, che disciplina il conto cointestato, non esiste un numero massimo di cointestatari di un deposito bancario.
Tipologie di conti cointestati
Il Codice Civile prevede due tipologie di conti cointestati:
- A firma congiunta
- A firma disgiunta.
La prima tipologia di deposito bancario, ovvero quello a firma congiunta, dà la possibilità ai titolari del conto di compiere operazioni, purché vi sia l’autorizzazione da parte degli altri cointestatari. Di conseguenza per questa tipologia di conto, per effettuare un movimento, occorre la firma di tutti gli altri titolari del deposito.
È dunque chiaro come un numero eccessivo di cointestatari possa determinare un bel po’ di problemi ogni volta che si è chiamati ad eseguire un’operazione.
Il conto corrente a firma disgiunta, invece, consente ad ogni singolo intestatario di compiere operazioni in maniera autonoma. Ci stiamo riferendo ad azioni come: prelievi, bonifici e pagamenti.
In questo caso non è necessario ottenere il consenso degli altri cointestatari. Tale forma di deposito bancario risulta sicuramente più pratico, anche se espone i cointestatari ad un maggior numero di dischi.
Infine, non potevamo non nominare il conto cointestato misto che permette ai cointestatari di eseguire solo un certo tipo di operazioni in maniera autonoma. In tal caso, per alcune attività è necessario chiedere il consenso degli altri titolari.