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Conto corrente bancario vs conto deposito bancario: qual è quello più adatto alle proprie esigenze?

Si vuole aprire un nuovo conto in banca, ma non si sa se scegliere un conto corrente o un conto deposito? In realtà, la scelta è molto più semplice di quanto possa sembrare, in quanto questi due prodotti finanziari sono pensati per soddisfare necessità del tutto diverse fra loro.

Foto Canva

Mentre il conto deposito bancario è un vero e proprio strumento di risparmio, scelto da chi desidera mettere da parte piccole o grandi somme di denaro e ottenere degli interessi, il conto corrente è un conto bancario che supporta e semplifica la gestione quotidiana, mensile e annuale delle finanze individuali.

In questo articolo andremo ad analizzare differenze e caratteristiche dei due tipi di conto e scopriremo quando scegliere l’uno, l’altro o entrambi.

Conto corrente e conto deposito: caratteristiche e differenze

Conto corrente e conto deposito sono due prodotti bancari che possono essere sottoscritti da soggetti maggiorenni che desiderano usufruire di specifici servizi.

Entrambi sono garantiti dal FITD, un fondo interbancario pensato per tutelare, fino a 100.000 euro, i clienti delle banche; in caso di fallimento della banca, il consorzio si impegna a rimborsare le somme dovute entro 20 giorni.

Tutte e due le tipologie di conto consentono di effettuare versamenti e, nel caso dei conti deposito senza vincoli, prelievi.

Il conto corrente, a differenza del deposito, consente inoltre di:

  • ricevere l’accredito mensile dello stipendio o della pensione;
  • effettuare addebiti diretti di spese ricorrenti;
  • fare la domiciliazione delle utenze;
  • pagare tramite bonifici, assegni, carte di pagamento e altro ancora.

Costi e interessi

Data la grande differenza di finalità e utilizzo, costi e interessi maturati variano notevolmente tra i due tipi di conto.

Il conto corrente prevede il pagamento di:

  • un canone mensile o annuo per la gestione generale e, nel caso delle varianti a pacchetto, per l’effettuazione di un numero limitato o illimitato di operazioni bancarie e non;
  • un’imposta di bollo da 34,20 euro, prevista dalla legge e addebitata esclusivamente nel caso in cui il deposito fosse pari o superiore ai 5.000 euro;
  • il costo per l’emissione delle carte di credito e di debito;
  • le commissioni applicate a tutte le operazioni non incluse nei pacchetti.

Se si opta per un conto corrente online, è in molti casi possibile abbattere o azzerare i costi.

Per quanto riguarda gli interessi, sono in genere molto bassi e tendono ad annullarsi con le spese.

Il conto deposito, nascendo come strumento di risparmio anziché di gestione, non prevede costi di apertura, chiusura o gestione; le uniche spese da sostenere riguardano l’aliquota fiscale pari al 26% e l’imposta di bollo. Chi opta per un conto vincolato e decide, dopo qualche tempo, di togliere il vincolo, deve inoltre pagare una penale.

Gli interessi risultano un po’ più elevati rispetto a quelli del conto corrente, soprattutto se si punta su un conto con vincolo, e non vengono erosi dalle spese di gestione.

Conto corrente o conto deposito: quale scegliere

Optare per uno strumento o l’altro è determinato dalle proprie esigenze e necessità. Il conto corrente è la scelta perfetta per chi desidera avere a disposizione uno strumento affidabile per la gestione del denaro, mentre il conto deposito è ideale per il risparmiatore che desidera accumulare piccole somme di denaro sfruttando uno strumento finanziario a basso rischio.

Claudia Colono

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