Vi sono aggiornamenti sul mondo dei conti correnti, nella fattispecie per quelli cointestati con bancomat.
I cittadini dovranno attenersi ai nuovi dettami stabiliti dal governo e dalla Cassazione.
Del resto sono proprio le operazioni economiche effettuate tramite bancomat che potrebbero destare le attenzioni e le conseguenti verifiche delle autorità finanziarie.
Andiamo ad analizzare nel merito la suddetta questione.
Occhio ai conti correnti cointestati con bancomat
Prestare massima attenzione, questo un saggio e sempre valevole consiglio, specie quando si tratti di materia penale e di accertamenti.
In Italia e in tutto il continente europeo si registrano diverse limitazioni che dovrebbero interessare tutti i cittadini, non bastasse il rincaro dei prezzi e la crisi del sistema politico.
Di recente la Cassazione ha espresso il suo giudizio su di un episodio che aveva come protagonisti un marito e una moglie che si avvalevano del medesimo conto corrente cointestato. Del resto non è insolito che in una stessa famiglia si possa disporre di un solo conto per entrambi i consorti, con il quale ci si occupa del pagamento delle utenze e di ogni costo relativo alla quotidianità della casa.
Sebbene in tale circostanza sia avvenuto che uno dei due compagni abbia versato una considerevole somma di contanti sul conto cointestato, e l’altro non si sia fatto troppi problemi a prelevarne un po’ senza metterne a conoscenza il partner.
Cosa afferma la Cassazione sulla questione
La Cassazione ha reso noto che in circostanze del genere l’importo in questione non possa essere prelevato, salvo donazioni che siano attestate. Ovviamente, l’evidenza di cambiamenti nell’amministrazione dei conti contestati è a dir poco innegabile. Ragion per cui si raccomanda attenzione massima così da non finire invischiati in sgradevoli episodi ed eludere accuse di sottrazione indebita di denaro.
Bisogna rammentare di come l’Agenzia delle Entrate abbia la mansione di osservare e verificare ogni movimento avvenga sui nostri conti correnti, e specialmente su quelli titolati per mezzo dell’ufficio anagrafico dei conti correnti.
Nonostante in un nucleo familiare possa accadere che gli importi versati da uno dei suoi membri vengano in seguito ritirati da un altro, qualsivoglia sia la motivazione e a prescindere dalla necessità, le autorità fiscali potrebbero intendere tali operazioni alla stregua di un atto illegittimo. Questo perché, non sorprendiamoci, solitamente i conti cointestati sono impiegati per far circolare denaro sporco.
Pertanto, in caso di operazioni di una certa portata economica è molto probabile che possano partire verifiche ad hoc, ed è ancor più probabile che l’accertamento abbia luogo proprio sui suddetti conti cointestati.