Uno scenario confortante arriva dall’economia Usa, con inflazione in calo e occupazione record. In questo contesto il Mef ha collocato un Bot a 12 mesi. Ecco i dettagli dell’asta.
Mercoledì 10 agosto 2022 il Ministero dell’economia e delle finanze ha comunicato l’emissione di un BOT annuale con scadenza 14 agosto 2023.
I mercati sono risollevati dall’aspettativa di una riduzione dell’inflazione che a partire dagli Stati Uniti può riportare ordine sui mercati e sugli sviluppi economici. Se i prezzi al consumo sono passati all’8,5% dal 9,1% di giugno, questo si deve anche al calo del prezzo dei carburanti diminuiti del 7,7% su base mensile.
I rendimenti dei Titoli di Stato Usa rimangono stabili, influendo così sul mercato europeo. Per la Banca d’Italia l’occasione è propizia per l’emissione del BOT 14 agosto 2023 e Codice Isin IT0005505075.
I dettagli del BOT annuale con scadenza 14 agosto 2023
Il collocamento ha avuto successo con una discreta domanda e richieste per circa 9,58 miliardi di euro su 7 miliardi di titoli offerti. Il rapporto di copertura in leggero calo rispetto all’asta del BOT annuale di metà luglio. Il nuovo Bot di agosto ha un prezzo di aggiudicazione di 98,997. Secondo le elaborazioni di Assiom Forex il rendimento netto dell’emissione annuale è pari allo 0,721%.
Tutto dipenderà dall’evoluzione dell’economia interna degli Stati Uniti, in grado di anticipare la tendenza di crescita o recessione. A settembre la Fed si riunirà di nuovo, per annunciare un altro rialzo dei tassi previsti di 75 punti base. Per l’Ue la soluzione di uscita dalla crisi dipende invece dalla risoluzione del conflitto con la Russia e dall’efficacia delle politiche monetarie restrittive. Venerdì la Russia diffonderà i dati sul Pil nel secondo trimestre, da ciò sarà possibile ricavare l’impatto della guerra e delle sanzioni occidentali.
Ci sono venti contrari ma la strada sembra quella corretta; i rendimenti dei titoli di Stato possono stabilizzarsi anche in relazione a un calo dell’inflazione italiana a luglio ancora in lieve crescita del 0,4% al 7,9% sull’anno.
Tuttavia, con la guerra in Ucraina ancora in corso e l’inverno che rischia di mettere pressioni al rialzo sui prezzi dell’energia negli Stati Uniti ed in Europa. Se il gas può continuare a salire, la tendenza del petrolio rimane incerta; al momento il Brent è scambiato sopra quota 95 dollari e il Wti sopra i 90 dollari al barile.