Lo Stato rimborsa, senza se e senza ma, e la notizia piace, ma a che prezzo? Quello che fa dire addio ai contanti! Conseguenze e gestione degli ultimi aggiornamenti.
Per i cittadini è importante sapere la verità su una notizia del genere, poiché non si tratta di qualcosa di scontato o di astratto, ma di un ambito che ha risvolti su aspetti pratici, quelli del quotidiano. Se lo Stato rimborsa parte dei bonifici bisogna capire se è una misura che vale per chiunque, e soprattutto in che contesto. Quali sono le ragioni che portano a ciò?
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Il quotidiano è vessato da pressioni sotto ogni aspetto. Depressione economica, va detta, la quale causa stagnazione e mancata crescita. Inflazione galoppante che determina la perdita di potere d’acquisto, e la cristallizzazione di salari e pensioni che non si adattano al corso degli eventi finanziari disastrosi. Cosa può fare lo Stato?
Rimborsa, ma non lo fa a prescindere, ed è qui che bisogna indagare. Come anche il fatto che tale mossa non è consolidata come sempre, ma ci sono delle modifiche che non riguardano solo il “saluto ufficiale” ai contanti.
Perché dire addio ai contanti? La soluzione del Welfare a portata di mano
Sicuramente ad oggi l’uso del contante sta sempre più venendo meno. Sono tantissime le persone che preferiscono utilizzare il POS anche sui mezzi di trasporto e persino per pagare il giornale o il caffè! È molto più comodo, e ormai avere monetine e contanti non è più tanto ecosostenibile. Impicciano e rendono scomodi i pagamenti. Ma allora, come fa lo Stato a rimborsare?

È bene precisare che lo Stato non rimborsa del tutto i cittadini, lo fa in parte, e non direttamente. Ciò avviene mediante le detrazioni e le agevolazioni che questi ultimi si ritrovano nel Modello 730 di ogni anno. Quindi, si tratta di bonifici legati principalmente a incentivi ed agevolazioni, cioè dal punto di vista fiscale. Gli stessi rimborsi IRPEF possono essere erogati direttamente dall’ADE, Agenzia delle Entrate, sul conto corrente del singolo. Ma è parziale, poiché è un recupero di imposte.
Tutto avviene mediante la dichiarazione dei redditi, e soprattutto ciò si concretizza con la misura dei bonus. Non si tratta di rimborsi in generale, ma di quelli predisposti dall’uso dei bonus! Tra questi figura quello per la Ristrutturazione che offre una detrazione del 50% per tutte quelle spese impiegate per la ristrutturazione della casa. Ad esempio, la sostituzione di porte. Fino ad un massimo di 96 mila euro per unità immobiliare.
Anche l’Ecobonus vanta di ciò, utilizzato per migliorie energetiche con aliquote che vanno dal 50% al 65%. Questo dipende dal tipo d’intervento. Pure il Superbonus ha una detrazione del 65% se si demolisce e ricostruisce. Infine, i programmi di Cashback e Super Cashback, hanno anche loro un rimborso del 10% sulle spese poste con strumenti elettronici. Tuttavia, sono stati sospesi nel 2021.
Cosa si evince? Che si incentiva il pagamento elettronico per praticità e trasparenza, ma che se lo Stato rimborsa o dà qualcosa, lo fa sempre sul fronte del bonus.