È vero che durante il congedo straordinario Legge 104 si è completamente “invisibili” ai controlli? Giovanni, un lavoratore come tanti, ha vissuto sulla sua pelle una situazione che molti temono ma pochi conoscono davvero.
C’è un confine sottile tra tutela e controllo, tra diritto e dovere, e spesso si fa confusione su cosa può davvero succedere quando si usufruisce del congedo straordinario per assistere un familiare disabile.

La visita fiscale INPS è ancora un pensiero che aleggia anche in questi casi? Inizia qui un racconto che potresti trovare sorprendente.
Leggende metropolitane sulla Legge 104
Giovanni ha 44 anni, lavora in un ufficio comunale e vive con la madre, affetto da una grave disabilità. Quando ha deciso di prendersi cura di lei a tempo pieno, ha richiesto il congedo straordinario 104 . Un diritto previsto dalla legge per chi assiste un familiare con handicap grave.

Ma già nei primi giorni di assenza dal lavoro, un dubbio gli ha tolto il sonno: “E se mi fanno la visita fiscale?”. Anche se non era malato, temeva comunque un controllo. Si sentiva in trappola, confuso da informazioni vaghe e opinioni contrastanti.
Così ha iniziato a cercare risposte. Ha parlato con il patronato, con colleghi, con un’amica che lavora nell’ambito legale. E alla fine ha trovato chiarezza. Quel che ha scoperto lo ha rassicurato: non era obbligato a stare in casa, né ad aspettarsi una visita dell’INPS.
Congedo straordinario 104: niente fasce orarie e niente medico fiscale
Il congedo straordinario retribuito previsto dalla Legge 104 consente ai lavoratori di assistere un familiare con disabilità grave , percependo un’indennità dall’INPS. Ma è fondamentale distinguere questa situazione da un’assenza di malattia. Nel secondo caso, infatti, il lavoratore deve restare a casa in precise fasce di reperibilità , per eventuali visite fiscali .
Nel caso del congedo 104 , non si parla di malattia del lavoratore, ma di assistenza. Quindi non è prevista alcuna visita medica fiscale. Nessun obbligo di restare a casa, né controllare a sorpresa il medico dell’INPS. Giovanni, quindi, poteva gestire il suo tempo senza temere di essere “beccato”.
Ma attenzione: se ne approfitti, i controlli arrivano davvero
Questo però non significa libertà assoluta. Anche se non c’è la visita fiscale INPS nel congedo 104, i controlli possono arrivare comunque. L’INPS o il datore di lavoro possono avviare accertamenti per verificare che l’ assistenza al familiare disabile sia reale e continua. Se viene scoperto un abuso, le conseguenze possono essere pesanti: dal licenziamento per giusta causa fino alla denuncia penale per indebita percezione di benefici.
Giovanni lo ha capito bene. Per questo ha scelto di essere trasparente, tenendo traccia delle attività svolte e parlando apertamente con il suo ufficio. Il congedo 104 è una risorsa preziosa, ma è stata utilizzata con rispetto e responsabilità.
E tu, se ti trovi nella stessa situazione, come gestire il tuo tempo sapendo di avere un diritto così importante tra le mani?