Come funziona il congedo parentale ed aspetti da approfondire circa la richiesta, calcolo a giorni o ore, conteggio ferie e giorni di festa
Lo strumento del congedo parentale non può essere maggiore di 11 mesi, dunque l’aspetto variabile temporale è importante e bisogna tenerne conto nel conteggio: dettagli circa la richiesta, calcolo a giorni e ora, conteggio giorni di festa e ferie e aspetti che non tutti conoscono. Di seguito i particolari.
Quando si parla di tale strumento, il congedo parentale, si fa riferimento ad un punto in cui appare chiara la volontà da parte del legislatore di assicurare diritti alla famiglia, dunque genitori e figli. A spiegarlo è Business Online nel proprio approfondimento, in cui si piega che riguarda la possibilità data, alla mamma oppure al papà, di assentarsi dal lavoro senza che vi sia la perdita (tutta) dello stipendio e del lavoro stesso.
Tale possibilità può essere impiegata sino agli 8 anni del figlio per ogni bambino, si legge, e in tutti i casi questo non può essere complessivamente maggiore di undici mesi; come detto, l’aspetto variabile temporale risulta dunque essere importante, e nel calcolo occorrerà considerare ogni singolo giorno.
Nel dettaglio, si legge che tale diritto può spettare alla madre che lavora per un periodo continuativo o frazionato sino a sei mesi, oppure al padre che lavora per un periodo, continuativo o frazionato, sino a sette mesi. Nel caso in cui il genitore fosse uno solo, viene spiegato che è previsto per un periodo continuativo oppure frazionato sino a dieci mesi.
Per quanto riguarda la richiesta del congedo, tanto per quanto concerne il padre o la madre, questa va comunicata al datore di lavoro con almeno quindici giorni di anticipo, al netto di eventuali particolarità presenti nei singoli contratti collettivi nazionali di lavoro di riferimento, i quali potrebbero aumentare o diminuire tale soglia, si legge.
I soggetti in questione devono anche avvisare l’INPS, viene spiegato, circa la volontà di usufruire di tale strumento, prima che il periodo abbia inizio.
Congedo parentale 2022: calcolo a giorni e ore e conteggio ferie e giorni di festa: alcuni dettagli
Si tratta, dunque, di un argomento di gran rilevanza, che desta interesse ed attenzione, quello inerente al congedo parentale, al cui riguardo è possibile approfondire anche qui alcuni punti, aspetti e particolari che possono non essere noti a tutti.
Come si legge su Business Online, per quel che concerne il calcolo dei giorni, questo si può fare anche a ore e non soltanto a giorni; a stabilirne le modalità di fruizione e ad indicare quali siano i criteri di calcolo della base oraria sono i CCNL, come ad esempio terziario e servizi, alimentari, tessili, trasporti, meccanici e così via.
Si legge che invece l’importo spettante ai genitori in congedo viene stabilito mediante le norme nazionali; sino al terzo anno di vita del figlio, l’indennità corrisponde al trenta per cento dello stipendio per un lasso di tempo massimo complessivo tra i genitori di sei mesi, al netto di eventuali e possibili integrazioni previste nel CCNL cui si appartiene.
Oltre i sei mesi ed entro il 3° anno di vita del figlio, dunque per periodi tra il 3° e gli 8 anni di vita del figlio, l’importo che spetta circa il congedo parentale è il trenta per cento dello stipendio solo qualora il reddito individuale del genitore fosse inferiore al limite stabilito dalla legge e che cambia di anno in anno.
Circa il congedo di paternità, l’ordinamento legislativo prevede l’obbligo del padre lavoratore dipendente di astenersi per un giorno entro i primi cinque mesi dalla nascita del figlio, e eventualmente per un periodo aggiuntivo di uno o due giorni, ancora entro i primi cinque mesi di vita del bambino. I giorni di congedo, spiega Business Online, vengono sottratti al congedo di maternità della mamma lavoratrice; il papà presenterà una comunicazione scritta al proprio datore di lavoro circa i giorni prescelti, mediante un preavviso di almeno quindici giorni. La differenza in confronto al congedo parentale riguarderebbe il trattamento economico, che in tal caso corrisponderebbe al cento per cento dello stipendio.
Nel caso di ferie e giorni di festa, la relativa inclusione nel periodo di congedo parentale è possibile, si legge, soltanto in un caso, ovvero qualora il lavoratore fosse assente sia il giorno prima della ferie e delle feste e sia nel primo giorno di rientro.
Immaginando di voler fare un esempio nel dettaglio, si legge, ipotizzando una assenza del dipendente per congedo dal venerdì al lunedì, i giorni da contare sarebbero quattro. Qualora il dipendente avesse però svolto la propria attività lavorativa il venerdì oppure il lunedì (e sabato e domenica l’azienda è chiusa), un solo giorno sarebbe conteggiato. Rispetto a ferie e assenze spettanti ai genitori, queste non possono essere fruite contemporaneamente durante il periodo di congedo parentale, spiega Business Online. In tutti i casi, i periodi di congedo parentale contribuiscono alla formazione dell’anzianità di servizio.
Questi, alcuni dettagli; ad ogni modo è bene ed è opportuno approfondire ed informarsi, anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, soggetti competenti in materia, per chiarire meccanismi, funzionamento, eventuali dubbi e conoscere aspetti ed elementi nel dettaglio.