Per l’anno in corso sono stati predisposti nuovi importi massimi per il Congedo Legge 104. A chi spetta tale beneficio?
Gli importi del Congedo Legge 104 variano ogni anno. Quali sono quelli stabiliti per il 2022?
Il Congedo Legge 104 è uno strumento assistenziale, che prevede un periodo di assenza retribuita dal lavoro, della durata massima di 2 anni. È predisposto nei confronti dei lavoratori dipendenti (pubblici e privati) che devono prestare assistenza ad un familiare affetto da disabilità grave (in base a quanto previsto dall’art. 3, comma 3, della Legge 104/1992).
Per la concessione dell’agevolazione, è necessario presentare specifica domanda all’INPS. L’indennità che viene erogata al lavoratore durante il periodo di assenza ha un importo che varia annualmente. Inoltre, in base all’articolo 42, comma 5 del Decreto legislativo n. 119 del 2011, oltre che dalla retribuzione, il Congedo Legge 104 è coperto dai contributi figurativi, che sono utili per la pensione.
Per ottenere l’aspettativa retribuita, però, bisogna possedere degli specifici requisiti. Analizziamo attentamente la disciplina normativa e scopriamoli.
Per rimanere aggiornato, non perdere il seguente articolo: “Novità congedo straordinario per legge 104: eliminato il vincolo della convivenza, ma attenzione a questo dettaglio“.
Congedo Legge 104: a chi è rivolto?
Il Congedo Legge 104 spetta ai lavoratori che assistono un familiare affetto da handicap grave. La legge, inoltre, prevede la necessità che tra il lavoratore e l’assistito ci sia un determinato rapporto di parentela. È, infatti, stabilito un preciso ordine per la fruizione dello strumento assistenziale. Nello specifico, esso spetta a:
- coniuge convivente o parte dell’unione civile convivente del disabile grave;
- genitori biologici o adottivi/affidatari dell’ammalato;
- figlio convivente del disabile, qualora il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori siano mancanti, deceduti o colpiti da patologie invalidanti;
- fratello o sorella convivente della persona disabile grave, se i soggetti sopra elencati siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- parente o affine entro il terzo grado convivente del disabile, nell’ipotesi in cui tutti i soggetti precedentemente elencati siano impossibilitati a causa di mancanza, decesso o possesso di patologie gravi.
Così come per i permessi retribuiti, il Congedo non può essere chiesto se il disabile è ricoverato a tempo pieno presso una struttura ospedaliera.
Chi è escluso?
Non tutti i dipendenti hanno diritto al Congedo Legge 104. Sono, infatti, esclusi dalla misura le seguenti categorie di soggetti:
- dipendenti addetti ai servizi domestici e familiari;
- lavoratori a domicilio;
- dipendenti agricoli giornalieri;
- lavoratori autonomi, lavoratori parasubordinati e quelli con contratto di lavoro part-time verticale, nei periodi di sospensione contrattuale.
Il Congedo, inoltre, ha una durata massima complessiva di 2 anni, frazionabili anche in giorni.
Per ulteriori informazioni, leggi: “Congedo straordinario per legge 104: se non si rispettano le regole c’è il licenziamento“.
Congedo Legge 104: a quanto ammonta?
I lavoratori che fruiscono del Congedo Legge 104 hanno diritto ad un’indennità che compensi l’assenza dal lavoro. Tale indennizzo è versato dall’INPS, ma deve essere anticipato dal datore di lavoro.
Per quanto riguarda l’importo specifico spettante, la cifra si basa sull’ultima retribuzione percepita nel mese di attività lavorativa precedente il Congedo. Inoltre, c’è un limite massimo di reddito, che viene ricalcolato ogni anno.
Bisogna, però, sottolineare un aspetto molto importante. E cioè, che la retribuzione a cui si ha diritto nel periodo di fruizione della misura non si riferisce all’intera busta paga. Essa, infatti, riguarda solo l’importo base, al netto di tutti gli elementi variabili che compaiono nell’ultimo cedolino paga. Cosa significa? Che si ha diritto all’intera retribuzione base, esclusi gli straordinari, i premi di produzione e le ulteriori maggiorazioni.
Importo previsto per il 2022
L’importo dell’indennità sostitutiva dello stipendio a cui si ha diritto deve rispettare un limite massimo, che variano annualmente.
Ad esempio, il tetto massimo stabilito per il 2022 è quello introdotto dalla Circolare INPS n.35/2022. Esso è pari a 49.663,88 euro, suddiviso tra retribuzione economica e contribuzione figurativa. Nello specifico, la cifra massima dell’indennizzo corrisponde a 37.341 euro annui, cioè a 102,30 euro al giorno; l’ammontare spettante per la contribuzione figurativa, invece, è di 12.322,53 euro all’anno.
Fin dalla data di adozione di tale misura, infatti, attraverso il Dl n. 151/2001, il tetto massimo è stato modificato ogni anno, sulla base alle variazioni dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per i nuclei familiari di operai e impiegati.