Novità in vista per i congedi parentali: le misure prevedono più flessibilità ed anche nuovi permessi per i genitori che lavorano entrambi, come quelli per partecipare alla vita scolastica dei figli.
Con la legge n.32 inserita in Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 aprile 2022 a partire dal prossimo 12 maggio, giorno in cui entrerà in vigore, ci saranno importanti novità che riguardano le deleghe al governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia. In particolare il governo assume la delega per disciplinare i congedi parentali, sia di paternità che di maternità.
A trattare l’argomento è l’articolo 3 che stabilisce che entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge il governo attraverso l’adozione di decreti legislativi dovrà regolamentare l’estensione, il riordino e l’armonizzazione della materia dei suddetti congedi parentali. Vediamo nello specifico quali cambiamenti verranno adottati ed anche quali sono gli altri permessi che subiranno delle modifiche.
Congedo esteso per la famiglia
Nell’ottica di una maggiore attenzione alle politiche famigliari il governo ha scelto di porre in essere alcuni criteri direttivi e maggiori principi. In una famiglia in cui entrambi i genitori lavorano sono previsti congedi parentali fino all’età massima del figlio di 14 anni. Verranno considerate anche delle modalità flessibili per gestire i congedi parentali, tenendo conto anche delle esigenze delle famiglie monogenitoriali, che come sappiamo costituiscono un’ampia fetta della nostra società.
Un’altra misura che diventerà realtà è l’estensione dell’utilizzo dei congedi parentali anche ai liberi professionisti ed ai lavoratori autonomi. Inoltre viene previsto un periodo di tempo minimo di congedo parentale non inferiore ai 2 mesi che non può essere ceduto all’altro genitore per ogni figlio. Coloro che sceglieranno di distribuire in maniera equa il congedo tra i due genitori potranno anche ricevere una sorta di premio, in modalità ancora da stabilire.
Congedi parentali: inserito il permesso per i colloqui con gli insegnanti
Una delle novità più importanti che diventerà realtà saranno i permessi per i colloqui con gli insegnanti a cui avranno accesso i genitori che lavorano. Essi potranno richiedere un permesso retribuito, dando il preavviso al proprio datore di lavoro. Tale permesso per ogni figlio avrà una durata di non meno di 5 ore all’anno e servirà sia per partecipare alle udienze con i docenti sia ad attività inerenti la crescita dei figli.
Infine saranno previsti ulteriori permessi durante l’orario lavorativo per assistere e seguire prestazioni specialistiche relative alla maternità, che verranno rilasciati al coniuge, al convivente o a un parente entro il secondo grado. Tutte queste misure hanno come obbiettivo quello di sostenere la genitorialità, combattere la denatalità e valorizzare la crescita della famiglia italiana. Servono infine per dare un aiuto concreto alle famiglie nei quali entrambi i genitori lavorano ed in particolare sono utili per sostenere il lavoro delle donne.