Agevolazioni in condominio per le famiglie con un disabile: attenzione alla normativa, bisogna far valere i propri diritti!
Non deve mai essere scontato, la lotta per i propri diritti va portata avanti senza remore, specie se si tratta di situazioni così delicate. Se ci sono delle agevolazioni per le famiglie che vivono in condominio e c’è la presenza di un disabile, bisogna agire in maniere tempestiva per non vederseli sottratti. A volte, semplicemente non si è a conoscenza di alcuni vantaggi. Ma quando l’informazione diventa nota, è un asso nella manica che bisogna tutelare con cura, e sferrare nel momento opportuno. Di cosa si tratta? Quali sono i punti più importanti?
Mai dire di mai, ma con la normativa vigente si può agire per la tutela dei propri diritti. Sembra assurdo, ma nel 2024 si parla ancora di un sistema che non sempre avvantaggia chi necessita di bisogni specifici. Non si tratta di “difficoltà”, ma di parlare correttamente di inclusione. Se si dice ad un pesce di scalare un albero, perderà contro una scimmia che è messa nella condizioni per poterlo fare. Ma se si dà al pesce il suo acquario, quest’ultimo potrà farcela proprio come l’altro animale. Tutelare e includere significa proprio attuare tutti quei gesti e promuovere quei servizi che garantiscono situazioni del genere.
Questa metafora vale in tutti i luoghi, anche negli spazi condivisi come il condominio. Ci sono delle agevolazioni importanti da tenere in considerazione, le quali possono davvero fare la differenza e garantire il benessere di chi è certificato con Legge n. 104 del 1992. Di cosa si tratta? Ecco come far valere la propria posizione, basta l’informazione giusta, ed è fatta.
Agevolazioni in condominio per chi è disabile: lottare per i propri diritti
Vivere in condominio è la condizione tipica di chi vive sia le città a misura d’uomo, che le metropoli più affollate. Emblema della vita contemporanea, per i normodotati è una soluzione più economica e pratica alla quotidianità, ma cosa significa per le famiglie con un disabile? E se ci sono degli impedimenti bisogna togliere di mezzo oppure i protagonisti in questione devono trasferirsi? A parlare è la stessa normativa, e diffondere il più possibile queste indicazioni è fonte di aiuto e sostegno, ma soprattutto di guida per chi si ritrova in situazioni a cui non riesce a fare fronte.
Mettiamo il caso che ci siano delle barriere di natura architettonica che impediscono al disabile di accedere al condominio dove risiede la sua abitazione, cosa fare? Richiedere una miglioria. Ma se queste modifiche non sono approvate, come può agire in tutela la famiglia con il disabile che soffre la situazione? Ha tutto il diritto di installare, seppur a spese proprie, le strutture funzionali a permettere anche al soggetto con certificazione da Legge n. 104 del 1992, di poter accedere alla propria abitazione. Nessuna facezia, ma a parlare è la stessa Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 6129 del 9 marzo 2017.
Il caso specifico è stato trattato nel Tribunale di Treviso. A ben due famiglie con disabili è stato permesso di installare a ridosso del giardino e proprio all’ingresso del condominio, un ascensore per aiutare le persone con le loro esigenze specifiche. Come se non bastasse, la situazione di difficoltà per garantire l’ingresso all’abitazione, era propria di due condomine, non solo uno. Com’è possibile vedersi rifiutare una richiesta del genere?
L’accettazione doveva esser data da tutto il condominio, e dopo aver visto rigettare per ben due volte la richiesta, le due hanno deciso di agire in piena autonomia restando in piena legittimità rispetto la legge. In poche parole, se la Corte d’Appello ha detto di no per la mancanza dell’ok da parte degli altri condomini, è stata poi la Cassazione a risolvere la questione a favore delle persone con disabilità concedendo loro l’approvazione.