La cessione del credito del Superbonus ha interessato numerosi cittadini che hanno potuto modernizzare e accrescere il valore delle loro abitazioni.
Attualmente sono tre gli istituti a cui è sicuramente possibile rivolgersi per ottenere la cessione del credito: Bnl, Intesa Sanpaolo e Poste Italiane.
Bnl, Intesa Sanpaolo e Poste Italiane rendono pubbliche sui loro siti condizioni aggiornate per accedere alla cessione del credito. Il decreto legge voluto a inizio novembre del 2021 dal Governo Draghi ha avuto una vita non facile ed è stato criticato per l’eccessiva spesa accorsa a carico del Tesoro.
Tra le critiche sul Superbonus 110% che hanno limitato e modificato il decorso il fenomeno delle truffe sulle cessioni. La superficialità di alcuni controlli ha avuto come effetto il blocco del mercato dei crediti. Ora i problemi normativi sembrano nuovamente risolti grazie all’emanazione della circolare 33/E dell’Agenzia delle Entrate.
La nuova circolare dell’agenzia delle entrate mette in chiaro le responsabilità tra banche e beneficiari del credito d’imposta del superbonus. Nel concreto si escludono gravi ricadute sulla responsabilità da parte dei cessionari in caso di anomalie, quando siano stati effettuate le verifiche documentali sul diritto al credito da parte del cedente.
Queste verifiche, assieme alle asseverazioni e al visto di conformità, sono un prerequisito indispensabile per la cessione del credito nel Superbonus. Una volta effettuate le banche non hanno ulteriore onere di approfondire e non corrono più il rischio di vedersi sequestrati i crediti in caso di contestazione del Fisco.
La legittimità delle richieste è così a carico ultimo del sistema fiscale. L’agenzia delle entrate libera così le banche dal concedere nuovi crediti alla loro clientela. Le cose potrebbero però cambiare nei prossimi mesi; le banche hanno ora la possibilità di cedere i crediti anche con operazioni di grande portata. È il caso ad esempio, di Intesa Sanpaolo che nelle scorse settimane ha ceduto alla rete di concessionarie Autotorino 200 milioni di crediti.
Oltre questo ci sono altri cambiamenti per la cessione del credito nel 2022 rispetto all’anno scorso. In primo luogo, su lavori agevolati dal superbonus ogni 100 euro di spesa si ottiene oggi dal 94 al 95% di quanto speso. Precedentemente prima del blocco le condizioni consentivano un credito da 100 a 105%. In secondo luogo, sono peggiorate le condizioni praticate per le altre agevolazioni, ad esempio, per la cessione di un credito derivante dal bonus ristrutturazioni; queste sono passate da circa il 40% del 2021 al 35% attuale.
Le condizioni attuali comportano così costi complessivi dei lavori maggiorati. Gli effetti L’aumento del costo delle cessioni rende pressoché impossibile effettuare i lavori del Superbonus completamente gratis com’era in origine. Bisogna fare attenzione nella richiesta dei crediti e nell’adesione al superbonus per spese di entità limitata oltre che per i bonus diversi dal 110%. Non solo la remunerazione è limitata ma si rischia di dover affrontare costi nell’ordine delle centinaia di euro per ottenere il visto di conformità. Questi vengono richiesti anche nei casi in cui vi siano lavori dai costi inferiori ai 10 mila euro.
Oltre questo c’è molta meno offerta nel mercato bancario; molte delle banche che fino all’anno scorso operavano con la cessione hanno molta più discrezione nel selezionare la clientela che ritengono affidabile ed effettuano l’operazione, a condizioni per così dire personalizzate.
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