Il tribunale di Lecco ha inflitto una condanna nei confronti di un ex dipendente di 38 anni che in Poste Italiane ha abusato della sua posizione per autorizzare pagamenti illeciti.
L’ex dipendente è chiamato a rispondere delle accuse di falso e peculato in concorso con ignoti, per aver autorizzato il pagamento di una serie di buoni fruttiferi emessi negli anni Ottanta.
Secondo l’accusa fra il 2015 e il 2017 l’impiegato si sarebbe reso co-responsabile di una serie ripetuta di rimborsi di Buoni Fruttiferi rivelatisi falsi. L’uomo allora responsabile di tre uffici postali a Barzanò, Oggiono e Annone avrebbe fatto incassare agli ignoti un bottino decisamente consistente. I complici mai individuati avrebbero presentato all’incasso per quattro volte buoni falsificati per un ammontare finale di circa 770mila euro.
Per la Procura il raggiro ai danni di Poste Italiane e dello Stato sarebbe avvenuto utilizzando la replica di Buoni Fruttiferi reali e originali “in bianco”, risalenti agli anni Ottanta. Questi erano identici a quelli effettivamente sottoscritti ai risparmiatori “derubati”, con tanto di regolare e corrispondente numero di matrice.
Questo ultimo dettaglio era stato ottenuto grazie alla collaborazione di un “interno”. Mentre i reali intestatari sono stati già risarciti, i truffatori hanno potuto accedere al rimborso muniti di carta di identità fasulla.
È così che in provincia di Lecco alcuni risparmiatori hanno rischiato di trovare i propri depositi in Buoni Fruttiferi prosciugati a loro insaputa. La responsabilità dell’imputato condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione, non sarebbe nemmeno stato incastrato da ignoti; il moltenese aveva rivendicato la buona fede del proprio operato al servizio di Poste Italiane e agli utenti.
”Se solo avessi avuto qualche dubbio non avrei mai autorizzato quelle operazioni”.
Una posizione di estraneità ai fatti che non ha convinto l’accusa nonostante la difesa abbia fatto leva in particolare sulla relazione a firma del “super ispettore” delle stesse Poste. Il responsabile, a conclusione della propria analisi del caso, aveva sostenuto l’impossibilità di addebitare responsabilità pensale all’ex dipendente.
Per Poste Italiane parte civile del processo è stato disposto un risarcimento ancora da quantificare, più una provvisionale di oltre 700 mila euro quale risarcimento del danno, con sequestro preventivo di quanto nelle disponibilità del soggetto.
Tra le altre truffe a cui fare attenzione segnalate recentemente quella che riguarda i vaglia postali per cui l’azienda si è ritrovata involontaria protagonista. Poste Italiane si è subito mossa per avvertire i propri clienti del possibile pericolo.
Oltre a questo bisogna fare attenzione ai pagamenti non autorizzati tramite carte di debito e PostePay. Sebbene tutti gli iter di sicurezza, è possibile cadere in una truffa anche tramite SMS che simulano quelli di Poste Italiane. Per questo motivo bisogna sempre fare molta attenzione, informandosi e soprattutto, evitando di cliccare su email, link o allegati provenienti da fonti sospette o che suscitano una certa incertezza.
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