Secondo i dati dell’ufficio Studi Tecnocasa in relazione alle retribuzioni contrattuali medie annue lorde per dipendente a tempo pieno occorrono circa 7 anni di stipendio.
L’analisi è stata condotta considerando che il reddito guadagnato fosse interamente destinato all’acquisto di un’abitazione di 85 mq.
In definitiva considerando di poter mettere da parte circa il 30% di quanto guadagniamo risulta più realistico triplicare questa cifra arrivando almeno a 20 anni di stipendi e di lavoro.
Secondo i dati di Idealista.it ad agosto, un’abitazione media in Italia è stata acquistata per 1.820 euro al metro quadrato. La corsa di inflazione e tassi interesse riduce il potere di acquisto e la possibilità di accesso al credito per milioni di famiglie; a crescere è non solo il prezzo delle case ma molto di più quello degli affitti che salgono del 7,4% arrivando a 12,20 euro al metro quadrato.
Se comprare casa è diventato più costoso e la preferenza degli italiani si ripiega sull’affitto. Gli effetti dei cambiamenti economici si riflettono sul calo delle vendite; secondo le stime di Mutuionline per quest’anno esse saranno pari al 5,3% a 710.000 unità e nel 2023 del 5,6% a 670.000 unità.
I maggiori aumenti si registrano proprio nel nord Italia con Bolzano, Vercelli e Rovigo che segnano rispettivamente incrementi del 8,9, 5,6 e 5,5%. Tra le città meno convenienti in cui acquistare un immobile ci sono ai primi tre posti: Milano, Venezia e Bolzano.
Mentre la crisi anomala scompagina le tradizionali correlazioni tra gli asset accade qualcosa di simile sul mercato immobiliare. Mentre la domanda potenziale si riduce il valore delle case aumenta in quanto unico bene a poter garantire un porto sicuro rispetto all’aumento dell’inflazione e generare una rendita costante attraverso l’affitto.
Tra le eccezioni in questo scenario spicca proprio Milano; il capoluogo lombardo registra infatti il record di prezzo pari a 4,828 euro al mq contro Roma che arriva ai 3000 euro al metro quadro. Nel nostro Paese Milano è l’unica città che ha visto crescere il valore del mattone negli ultimi dieci per un aumento dell’11,5%. Chi cerca un affare immobiliare al fine abitativo deve invece puntare l’attenzione su Genova; la città ligure nel 2021 ha registrato un calo del prezzo arrivato al minimo degli ultimi 10 anni, perdendo il 54,4% del proprio valore.
La città che perde maggiormente è invece Genova, che nel 2021 registra un prezzo medio coincidente con il minimo storico negli ultimi 10 anni. Gli immobili nel capoluogo ligure perdono quindi il 54,4% del proprio valore.
Secondo i dati di Tecnocasa in base al numero di annualità lavorative è ancora una volta Milano a confermarsi la città con il maggiore numero di stipendi necessari. Nel 2021 il capoluogo lombardo ha messo a segno un incremento dei prezzi del 6,7% rendendo necessario per l’acquisto della casa di 12,8 annualità.
Seguono Roma e Firenze, con 9,1 annualità. Le città dove servono meno annualità di stipendio sono Palermo e Genova: rispettivamente, 3,6 e 3,5. Il record di spesa e di tempo lavorativo necessario per acquistare casa furono segnati negli anni tra il 2006 e il 2007 a cui succedette la crisi del mercato immobiliare che dagli Stati Uniti travolse in seguito anche l’Italia. Circa quindici anni fa la città più costosa dove comprare casa era Roma con 14,8 annualità di stipendio necessarie. Seguiva poi Milano con 14 annualità e Firenze con 12,5 annualità.
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