Vuoi giocare d’anticipo e trasformare una semplice obbligazione in una scommessa (quasi) sicura? C’è chi pensa che i BTP siano roba da investitori noiosi, ma ecco una storia che potrebbe ribaltare questa idea.
Corrado non è un investitore professionista. Non passa le sue giornate davanti a Bloomberg oa guardare l’andamento dei titoli in tempo reale. Ma una cosa la sa: non vuole lasciare i suoi soldi fermi sul conto a farsi rosicchiare dall’inflazione.
E non vuole nemmeno buttarsi nel mondo dei derivati o della Borsa, dove il rischio di rimetterci è alto. Così ha pensato: “Esiste un modo per fare una scommessa sul breve termine, ma con la tranquillità di un ritorno garantito nel lungo periodo?”
Un’idea gli è venuta tra un articolo letto online e una chiacchierata con un amico che lavora in banca. Si è imbattuto nel BTP Tf 0,95% Mz37 Eur, un titolo con scadenza nel 2037, ma che oggi si compra con uno sconto decisamente interessante. Gli è bastato leggere quei numeri: prezzo 71,89 , rendimento netto a scadenza 3,81% , e un tasso netto di tutto rispetto. Ma la vera chicca? La durata modificata di 10,74 . Cosa vuol dire tutto questo? Che se i tassi BCE scendono, il prezzo del BTP può volare.
Per Corrado, il ragionamento è stato lineare. Oggi il tasso BCE è al 2,65% e gli analisti prevedono che possa calare nei prossimi mesi. Se questo succede, i titoli a lunga durata come il BTP 2037 reagiscono con forza: più la durata è alta, più il prezzo guadagna al calare dei tassi.
E con una durata di 10,74 , il margine di movimento è tutt’altro che trascurabile. Se Corrado ha ragione, potrà rivendere il titolo tra qualche mese con un bel guadagno in conto capitale.
Ma se invece sbaglia, niente panico. Il titolo è garantito dallo Stato, si porta in tasca cedole dello 0,95% ogni anno e soprattutto, tra 12 anni, verrà rimborsato a 100. Comprandolo oggi a 71,89 , il guadagno a scadenza è automatico e interessante. Su un investimento da 30.000 euro, Corrado si troverebbe tra 11.500 e 12.500 euro di guadagno netto, anche se il titolo non si muovesse affatto. Questo significa che sta puntando su una possibile speculazione a breve, ma con la tranquillità di un rendimento certo nel lungo periodo .
È come giocare una partita in cui puoi vincere due volte: prima sull’andamento dei tassi, poi sul valore a scadenza. E questo, per chi non vuole perdere ma non ama rischiare troppo, è quasi una magia.
Non è questione di fortuna, ma di interpretare bene i segnali. Corrado ha letto tra le righe quello che molti sottovalutano: un titolo di Stato può essere molto più di un investimento tranquillo. Può diventare uno strumento per anticipare il mercato, senza perdere la protezione del lungo termine.
Il segreto è tutto lì, in quell’equilibrio tra rendimento certo e speculazione possibile . Certo, bisogna accettare di tenere il titolo per anni se la previsione non si realizza. Ma con quel prezzo d’ingresso così basso ei tassi destinati (forse) a calare, il gioco può valere la candela. E non servire un portafoglio milionario per provarci: con 30.000 euro , Corrado ha messo in moto una strategia intelligente, accessibile e concreta.
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