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Aiuto a basso costo per la tua azienda? Figura in stage: poca spesa, ma tanto investimento

Molte aziende assumono giovani senza esperienza lavorativa nel loro organico e lo fanno utilizzando la formula dello stage. Si tratta di uno strumento molto utilizzato e consiste nell’assumere giovani con alle spalle un percorso di studio ma senza specifiche competenze.

Chiamato anche tirocinio, è un periodo di tempo nel quale la figura assunta acquisisce conoscenze circa il contesto aziendale e l’ambito lavorativo. Per assumere una figura in stage esiste una normativa di riferimento da seguire, che spesso le stesse aziende non conoscono nel dettaglio perché ad occuparsene sono in genere altri soggetti autorizzati. In questo articolo scopriamo quali sono le tipologie di stage attualmente in vigore in Italia, qual è la sua durata, come ci si muove per assumere uno stagista e qual è la documentazione necessaria.

Stage: quali tipi esistono in Italia

Nel nostro Paese lo stage può essere di tipo curriculare o extra curriculare. Il primo è quello che viene attivato mentre il giovane segue un percorso di studi, necessario per acquisire crediti volti ad ottenere il diploma o il titolo di studio. Il tirocinio extra curriculare invece è quello che inizia a seguito del raggiungimento del titolo di studio ed è utile per completare il percorso di formazione. Le differenze tra le due tipologie sono perlopiù legate all’attivazione dello stage e al rimborso. Lo stage curriculare è obbligatorio e non prevede che lo stagista riceva una retribuzione in quanto l’esperienza in azienda ha come scopo quello di ricevere i crediti necessari al completamento degli studi.

Invece il tirocinio extra curriculare rappresenta una sorta di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro per cui è prevista una retribuzione obbligatoria minima. A decretare l’entità del compenso sono le diverse normative regionali. L’azienda che assume una figura in stage non ha l’obbligo di assunzione alla scadenza del periodo di tirocinio. Non esiste nemmeno un limite di età ma nello stage extra curriculare la persona deve essere disoccupata. Se il soggetto ha conseguito un titolo di studio da oltre 12 mesi lo stage viene considerato come veicolo per il reinserimento lavorativo. Se invece il titolo di studio è stato conseguito da meno di un anno si tratta di stage formativo.

Assunzione in stage: come avviene, quanto dura e quale documentazione occorre

La legge italiana stabilisce che l’attivazione di uno stage in azienda sia predisposto da un ente promotore esterno che segue entrambi le parti. Si tratta di una figura che monitora il rapporto tra stagista ed azienda durante il percorso lavorativo. Inoltre la normativa prevede che sia l’azienda che l’ente promotore nominino un tutor: quello dell’azienda è la figura che sta vicino allo stagista per tutta la durata del tirocinio e gli fa da supporto nel percorso formativo. Il tutor nominato dall’ente promotore invece controlla che lo stage in azienda si svolga nella maniera corretta. L’ente promotore, al fine di svolgere la sua attività, deve avere determinati requisiti ed essere accreditato al Ministero del Lavoro o alla regione, oppure avere un’autorizzazione per avviare lo stage nella regione in cui ha sede l’azienda.

Può seguire uno stage curriculare la scuola, se è un ente di formazione riconosciuto dalla regione mentre il tirocinio extra curriculare può essere attivato da un ente che ha ottenuto l’accredito del Ministero del Lavoro e del settore dei servizi per il lavoro della regione.  Il contratto di stage è formato da due parti, una convezione e un progetto formativo individuale. Nella convenzione, che l’azienda stipula con l’ente promotore, sono inseriti tutti i dati legali delle parti e il contratto di stage vero e proprio con tutti gli aspetti normativi. Il progetto invece contiene tutte le informazioni e i nominativi delle tre parti ovvero stagista, azienda ed ente promotore. Qui sono inclusi anche la sede di lavoro, gli orari, il rimborso, il tipo di attività svolta e la durata.

A proposito dei tempi di uno stage, la durata del percorso formativo varia a seconda della regione in cui si svolge. La durata minima è di 2 mesi e quella massima va dai 6 ai 12 mesi. Per i soggetti diversamente abili lo stage può arrivare fino a 24 mesi. Esistono anche delle proroghe, che però sono a discrezione delle leggi regionali. Il contratto di tirocinio può anche essere sospeso o interrotto.

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Sospensione o interruzione anticipata dello stage

Lo stage può anche terminare prima della naturale scadenza secondo volontà di una della parti. La sospensione si verifica quando per vari motivi si deve interrompere il periodo di lavoro. Come ad esempio in caso di malattia, ferie o maternità. Il lavoro potrà poi riprendere ed essere concluso rispettando la naturale durata del percorso formativo.

L’interruzione dello stage invece consiste nella chiusura anticipata del periodo lavorativo e il recesso può essere avanzato da ognuna delle tre parti. Il tirocinante può interrompere in ogni momento il contratto. Se lo stop al contratto viene dall’azienda o dall’ente promotore occorrono valide motivazioni per poterlo attuare.  Per quanto riguarda il numero di stagisti che un’azienda può ospitare contemporaneamente esso dipende da quanti dipendenti ha l’azienda. Le aziende con più di 20 dipendenti possono attivare un contratto di stage per un numero di stagisti non superiore al 10% dei lavoratori stessi. Chi ha tra 6 e 19 dipendenti può assumere 2 stagisti mentre le realtà con un numero di dipendenti compresi tra 1 e 5 possono attivare un solo tirocinio alla volta.

Michele L

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