Collocamento mirato e cassa integrazione, ci sono delle norme ben precise a cui attenersi. Cosa dice la legge in merito
Nel corso della vita, il lavoro può subire degli alti e bassi, non indifferenti. Chiaramente, quando ci sono i “bassi”, la situazione può essere meno florida economicamente e far fronte a certe spese diventa più difficile.
Se c’è un consiglio che vale per ognuno di noi, in linea generale, è quello di risparmiare per i tempi duri, e investire nei momenti propizi, affidandosi a qualcuno che realmente se ne intenda. Ad oggi, l’inflazione persiste, così come i rincari, per cui è importante mettere da parte, per quanto possibile, in vista delle spese future.
Si tratta di agire essendo previdenti, perché purtroppo, in molti casi, se si perde il lavoro, è difficile ritrovarne uno che possa rispettare subito le proprie esigenze. A volte, le aziende, per differenti problemi economici, possono decidere di ridurre il personale, e questo può creare una serie di criticità, che coinvolgono i lavoratori.
Collocamento mirato e cassa integrazione: come funziona e per chi
Un’azienda che vive un periodo di crisi, deve affrontare la situazione chiedendo ammortizzatori sociali straordinari e riducendo lo staff a disposizione.
Questa situazione, incide non poco sul cosiddetto collocamento obbligatorio dei disabili, che riguarda imprese che abbiano un minimo di 15 dipendenti. In caso di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CGIS), il collocamento obbligatorio dei disabili subisce una sospensione per tutto il tempo in cui è attivo il suddetto ammortizzatore sociale, nel limite dell’ambito provinciale della parte produttiva che riceve la CIGS.
Si tratta di una sospensione che avviene in proporzione alle carenze che emergono dal prospetto di denuncia delle unità mancanti. Peraltro, si attua tale sospensione anche per aziende che si avvalgono di Fondi Bilaterali ecc. È quindi necessario, in questo contesto, comunicare la sospensione ai servizi di collocamento di competenza, con anche tutti i documenti richiesti.
Per ciò che concerne, invece, la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, anche detta CIGO, per legge non c’è nessun genere di sospensione degli obblighi di assunzione dagli elenchi per il collocamento mirato.
Questo, perché la CIGO, che di solito è assegnata quando occorre una crisi temporanea, non include un intervento strutturale, che invece è previsto con la Cassa Integrazione Straordinaria.
Bisogna ricordare, infine, che le categorie protette, assunte con collocamento mirato, possono essere licenziate per due ragioni: giusta causa, in caso di causa grave che non permette di proseguire la relazione lavorativa, e giustificato motivo, ossia per ragioni economico/organizzative dell’impresa, che portano a riduzione dello staff.
Giustificato motivo può anche essere il peggioramento della salute del lavoratore. Peraltro, prima di licenziare un lavoratore appartenente alle suddette categorie, bisogna contattare la commissione ASL/INPS, per una visita medica, per capire se può essere ricollocato o meno.