Se una persona è coerede di un immobile, e desidera procedere con un cambio alla destinazione d’uso, può farlo senza chiedere permesso? Come stanno le cose.
Essere coeredi di un immobile, è molto meno semplice di quanto si immagini. Dove ci sono più teste da mettere d’accordo, infatti, non è mai facile giungere a una decisione univoca.
Le eredità, peraltro, in certi casi sono causa di pesanti litigi familiari, da cui è sempre meglio stare lontani. Cercare un’intesa e venirsi incontro, è di certo un buon presupposto su cui basare le scelte. Ci sono immobili che sono ereditati da più persone, e in questo caso, come è chiaro, non c’è una sola persona a dover gestire le varie incombenze.
In molti si chiedono se è possibile che un coerede opti per cambiare la destinazione d’uso di un immobile, senza dover chiedere permesso agli altri eredi. Scopriamo come si esprime la legge, in merito a questa scelta.
Forse non tutti sono al corrente del fatto che, per legge, ogni coerede di un immobile può disporre del bene comune, come meglio crede.
Tuttavia, ci sono delle regole a cui attenersi. La prima, è che usare il bene, non deve impedire agli altri comproprietari di usarlo, in base a ciò di cui necessitano. E in secundis, la destinazione del bene, deve essere rispettata. Cosa significa ciò?
Vuol dire che il coerede, senza il permesso degli altri comproprietari, non può cambiare destinazione d’uso all’immobile. Lo spiega, a tal proposito, ancor più dettagliatamente la Corte Suprema di Cassazione, in una sentenza del 15 settembre 2021 (n° 24937).
I giudici sottolineano che il cambiamento d’uso dell’immobile in comproprietà, «effettuato da un singolo comproprietario senza il consenso degli altri, è in contrasto con l’art. 1102 c.c., in quanto altera l’equilibrio tra le concorrenti utilizzazioni attuali o potenziali degli altri comproprietari».
Lo stesso spiega la Corte d’Appello fiorentina, con sentenza del 2022:«L’art. 1102 cod. civ. consente al comproprietario di servirsi della cosa comune purché non siano realizzate modificazioni che alterino la destinazione originaria della cosa comune e sia rispettato il pari godimento degli altri condomini».
Il coerede, in definitiva, non può assolutamente cambiare la destinazione d’uso senza consultare gli altri eredi, e se lo fa, dovrà poi risarcirli e ripristinare la destinazione d’uso originaria, dell’immobile.
Per chi è in affitto, c'è la concreta possibilità che la casa diventi di proprietà…
Cartelle esattoriali, la pensione rischia il blocco: non puoi ignorare certe regole, di cui devi…
Mai perdere anche un solo aggiornamento, la questione del nuovo codice fiscale è sulla bocca…
Hai mai pensato a come ottimizzare i tuoi redditi da locazione scegliendo il regime fiscale…
Ti sei mai chiesto come una situazione difficile come la perdita di un familiare con…
Vuoi risparmiare sull'assicurazione RC auto ma non sai da dove iniziare? C'è una norma che…