Non abusate dei climatizzatori. Sono arrivate le prime sanzioni con l’intento di arginare quanto più possibile gli sprechi energetici.
Tardi o prima sarebbe dovuto accadere, del resto si respira un’aria piuttosto pesante.
Sono giunte intanto le prime limitazioni europee sull’impiego del condizionatore. L’obiettivo è quello del risparmio energetico, così da fronteggiare la crisi energetica accesa dal conflitto in Ucraina.
Climatizzatori europei
Se nel nostro Paese, nei giorni a seguire, il risparmio passerà da un uso accorto della corrente elettrica, con una riduzione dell’accensioni dei lampioni in città, in terra francese fioccano sanzioni per store con climatizzazione in funzione e porte/finestre spalancate.
Quella del Governo d’oltralpe è una strategia passeggera, attuata per seguire il principio sacrosanto della moderazione energetica. I fruitori e i dipendenti dei locali non patiranno troppo il calore, l’aria condizionata rimarrà in ogni caso in funzione, a patto di chiudere le porte e le finestre evitandone la dispersione e lo spreco. Ma i commercianti dovranno affrontare altre limitazioni.
Crisi energetica, in arrivo sanzioni per combattere i dispendi
I commercianti francesi avranno l’obbligo di disattivare le insegne luminose alla chiusura del locale. In caso contrario il rischio ammenda sarebbe realtà concreta. I negozianti protestano, le nuove norme incalzano.
Una decisione che vincolerà i negozi, nel corso della notte, all’“anonimato”, una norma che andrebbe a ledere la loro immagine, questo denunciano gli esercenti. È pur vero che sono milioni i turisti che vanno a passeggio per le vie delle città d’arte, dopo il tramonto. Insomma, una vera e propria questione di “economia”.
Sanzioni al dettaglio
Una vera e propria battaglia ai consumi. Sanzioni a partire da 1500 euro per store e locali che non spengono le insegne durante le ore notturne, tra l’una e le sei del mattino. Invece, per quanti lasceranno i climatizzatori accesi con porte e finestre spalancate, la multa si aggirerà intorno ai 750 euro.
Altra circostanza che vede le lagnanze dei proprietari. Chiudere le porte limiterebbe il transito e il lavoro dei camerieri, significherebbe quindi rallentare il fluire dalle sale interne a quelle esterne del locale. In ogni caso le proteste sono bandite, la strategia di moderazione energetica proclamata da Macron non è in discussione.
L’obiettivo è la riduzione dell’utilizzo energetico del 10%. Una strada che ha come fine quello di arginare le emissioni di gas serra e risparmiare energia. Il gioco si farà duro, o freddo che dir si voglia, con la stagione invernale, quando saranno necessarie elevate quantità di gas per sostentare i riscaldamenti.
Tutto ruoterà intorno al futuro geopolitico, se non vi saranno evoluzioni, l’assenza di forniture di gas inciderà e non poco.