Ricordarsi di mettere le cinture di sicurezza alla guida è fondamentale, non soltanto per la tutela della propria salute. Infatti l’omessa osservanza di questa regola comporta una multa con decurtazione dei punti dalla patente. E’ possibile fare ricorso?
Come è ben noto, frequentare la scuola guida, seguire le lezioni, fare la pratica guidando un’automobile e dare gli esami per ottenere la patente sono fondamentali per potersi ‘motorizzare’ e percorrere in autonomia la rete viaria della penisola.
Tuttavia, anche quando si è patentati, ed anzi soprattutto quando lo si è da poco, bisogna sempre ricordare le regole del Codice della Strada, per non imbattersi in violazioni o infrazioni che possono portare a spiacevoli conseguenze sanzionatorie.
Ecco perché ogni automobilista deve o dovrebbe assicurarsi di non aver con sé a bordo un passeggero senza cinture di sicurezza. Le conseguenze non possono che non piacere: multa, punti dalla patente tolti e risarcimento in caso di incidente stradale. Facciamo di seguito il punto della situazione su questi temi e vediamo da vicino che cosa si rischia se, per distrazione o negligenza, si viaggia senza cinture di sicurezza allacciate. Inoltre si può fare ricorso contro la sanzione? Vediamo.
Il Codice della Strada è molto severo sul punto, come è logico che sia. Le cinture di sicurezza, in ipotesi di incidente, infatti sono utilissimi meccanismi di protezione per chi è all’interno del veicolo. Anzi talvolta sono in grado di salvare la vita. Esse infatti diminuiscono il pericolo che il guidatore ed i passeggeri urtino le parti interne dell’automobile o anche siano sbalzati fuori all’impatto.
Proprio per finalità di tutela della salute, la legge impone dunque di mettere la cintura a tutti coloro che si trovano nell’abitacolo del veicolo in movimento. Il dovere vale non soltanto per il conducente, ma anche per i cosiddetti ‘terzi trasportati’, vale a dire i passeggeri.
Pensiamo anzitutto al caso dell’automobilista che sta guidando senza cintura: che cosa rischia in concreto?
Distinguiamo due possibili casi pratici:
Interessante notare questo dettaglio: per i neopatentati, vale a dire coloro che hanno superato l’esame ed ottenuto la patente da meno di 3 anni, la decurtazione in caso di violazione dell’obbligo di cintura sarà pari ad un – 10 punti. E ciò per il fatto che ad una persona che ha ottenuto l’abilitazione alla guida da poco, si raccomanda una prudenza ancora maggiore.
In queste circostanze, non è l’automobilista a viaggiare senza cintura ma il passeggero, che è diretto responsabile nel caso in cui sia maggiorenne e che dunque deve pagare la multa. In ipotesi di passeggero minorenne sarà invece il conducente a dover rispondere per la violazione.
Se il passeggero è maggiorenne sarà multato proprio come il conducente, ma senza applicazione della decurtazione punti patente. Ecco allora riproporsi i minimi e i massimi pari a 80-323 euro se non si ha la cintura, e 40-162 euro se si ha la cintura ma indossata in modo scorretto.
Nel caso in cui invece il passeggero senza cinture di sicurezza sia minorenne, la multa – come accennato – dovrà essere pagata dal conducente che non si è assicurato del rispetto dell’obbligo a bordo. E per esso vale altresì la decurtazione di 5 punti patente.
Alla domanda del titolo va data risposta positiva. Il ricorso contro una multa per guida senza cinture di sicurezza può essere certamente effettuato, così come già per le altre violazioni del Codice della strada. Ciò è possibile tramite l’impugnazione del verbale di contravvenzione entro 30 giorni innanzi al giudice di Pace oppure entro 60 giorni al Prefetto del luogo della violazione.
Vi sono infatti dei casi in cui si è esentati dall’obbligo di indossare questo dispositivo di sicurezza e, per questo motivo, sarà possibile far annullare la multa in sede di ricorso. Pensiamo ad es. ai guidatori di veicoli antiincendio o di ambulanze, ma pensiamo anche ai poliziotti in servizio di emergenza o agli istruttori di scuola guida.
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