Ricalcolo sulla pensione? È possibile perché ci sono due vie, il problema è comprendere bene quale risulta la migliore
Le pensioni rappresentano un tema cruciale per molti italiani, In questo 2025 più che mai. Il problema sorge sia per chi è già in pensione, sia per chi è prossimo a richiederla ed è in crisi nel capire se approfittare di una pensione anticipata o se aspettare la fine degli anni contributivi.
Nel corso degli anni, diverse riforme hanno modificato i metodi di calcolo delle pensioni, ma nessuna è riuscita a migliorare concretamente la situazione degli italiani. Scelte strategiche in grado di ritardare il problema ma mai risolverlo: e adesso anche gli stessi pensionati si ritrovano con assegni mensili insulsi.
Una delle decisioni più importanti per coloro che devono richiedere la pensione riguarda il tipo di calcolo da adottare: se contributivo o misto. Questi metodi si basano infatti su criteri diversi per il calcolo dell’importo finale, vedono il bisogno di far riferimento alla propria storia contributiva e alle norme in vigore.
Contributivo e misto: le differenze che fanno la differenza nel ricalcolo
Il sistema misto è quel sistema che fa riferimento sia ad elementi del calcolo retributivo e che di quello contributivo. Per chi ha versato contributi prima del 1996, una parte della pensione è calcolata con il metodo retributivo, basato appunto sugli ultimi stipendi percepiti, e il resto con il contributivo, che invece si basa su quei contributi che sono stati effettivamente versati durante la vita lavorativa.
Il sistema contributivo, invece, è ben differente: l’intero importo della pensione verrà calcolato solo ed esclusivamente sulla base dei contributi versati, senza considerare gli stipendi percepiti. Questa tipologia tende a essere sempre meno vantaggiosa rispetto al sistema misto, soprattutto per tutti coloro che hanno ricevuto stipendi elevati prima del 1996. E considerando come è cambiato il mondo del lavoro, gli stipendi di un tempo sembrano più che ottimi. Tuttavia, ci sono situazioni specifiche in cui il calcolo interamente contributivo può rivelarsi più favorevole, offrendo una maggiore flessibilità.
Facendo esempi più concreti, il ricalcolo della pensione con il metodo contributivo può essere vantaggioso per chi ha avuto carriere lavorative discontinue oppure è riuscito a versare cospicui contributi. In questi casi, il sistema misto potrebbe penalizzare, mentre il contributivo terrebbe conto dell’intero monte contributivo accumulato in tutti gli anni lavorativi. Prima di prendere decisioni affrettate considerate sempre però che il ricalcolo contributivo è irreversibile.
Entrando più nel dettaglio, i casi in cui risulta più vantaggioso il calcolo contributivo rispetto al misto per avere un trattamento finale più alto sono quando si decide di andare in pensione con uscita anticipata come quota 103, oppure opzione donna, se si ha un vuoto contributivo importante oppure se a fine carriera si è avuto un grosso calo dei redditi.