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Economia e Finanza

Chi vince oggi fra i rendimenti del Buoni Fruttiferi Postali e i BTP? Quale conviene comprare fra i due e come scegliere?

Se stai cercando un modo per far crescere il tuo capitale senza correre rischi eccessivi, probabilmente ti sei già imbattuto nei Buoni del Tesoro Poliennali e nei Buoni Fruttiferi Postali. Entrambi promettono stabilità e sicurezza, ma con approcci e molto diversi. Qual è la scelta giusta per te? E cosa devi sapere per fare un investimento consapevole?

C’è qualcosa di rassicurante nel sapere che i tuoi risparmi sono al sicuro, ma questo non significa rinunciare a ottenere un buon rendimento. Spesso, il vero dilemma non è scegliere tra sicurezza e profitto, ma trovare il giusto equilibrio. Ecco perché i titoli a basso rischio continuano ad essere tra le opzioni preferite dagli italiani, offrendo un rifugio contro l’incertezza economica. Ma cosa li rendono così attrattivi, e come possiamo orientarci tra le diverse possibilità?

Chi vince oggi fra i rendimenti del Buoni Fruttiferi Postali e i BTP-trading.it

Gli investimenti non sono mai una scelta banale, ma una decisione che racconta qualcosa di noi: delle nostre priorità, della nostra fiducia nel futuro, della nostra tolleranza per l’imprevisto. Quando si tratta di strumenti come BTP e BFP, la domanda si riduce spesso a una domanda cruciale: voglio più rendimento o più tranquillità? Entrambi hanno un’identità forte e ben definita, che vale la pena esplorare.

Buoni del Tesoro Poliennali: più rendimento, meno certezze?

I BTP rappresentano un pilastro storico degli investimenti in Italia. Sono emessi dallo Stato e destinati a finanziare la spesa pubblica. Il loro punto di forza? Rendimenti spesso superiori rispetto ad altri titoli a basso rischio. Con cedole semestrali e durate variabili, i Buoni del Tesoro Poliennali possono essere un’ottima scelta per chi vuole pianificare il proprio futuro con una certa regolarità.

Buoni del Tesoro Poliennali più rendimento, meno certezze-trading.it

Prendiamo ad esempio le ultime emissioni: un BTP con scadenza nel 2027 offre un rendimento lordo del 2,7%, mentre uno con scadenza 2054 arriva addirittura al 4,3%.

Le ultime emissioni di dicembre mostrano rendimenti lordi annuali interessanti:

Scadenza 2027: 2,7%

Scadenza 2031: 3,15%

Scadenza 2035: 3,35%

Scadenza 2054: 4,3%

Questo significa che più a lungo si è disposto a vincolare il capitale, maggiori sono i guadagni potenziali. Tuttavia, esistono anche delle insidie. Il valore del mercato dei BTP è influenzato dai tassi di interesse: se questi ultimi aumentano, il prezzo dei titoli sul mercato secondario può scendere, comportando possibili perdite in caso di vendita anticipata.

Per chi punta su un orizzonte temporale lungo e non teme un po’ di volatilità, i Buoni del Tesoro Poliennali sono una scelta intelligente. La loro liquidità li rende appetibili anche per chi vuole mantenere una certa flessibilità, ma è essenziale monitorare i tassi per non farsi trovare impreparati.

Buoni Fruttiferi Postali: la sicurezza prima di tutto

Se i BTP offrono rendimenti più generosi, i Buoni Fruttiferi Postali conquistano per la loro solidità. Emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato, sono distribuiti tramite Poste Italiane, una presenza rassicurante per molti risparmiatori italiani. Il capitale è garantito al 100% e i rendimenti sono progressivi: più a lungo si tiene il buono, maggiore sarà l’interesse maturato.

Tra i più popolari troviamo il Buono Premium, con un rendimento lordo del 2,5% già dopo un anno, e il Buono indicizzato all’inflazione, che protegge il capitale dall’erosione del potere d’acquisto. A differenza dei BTP , i Buoni Fruttiferi Postali non subiscono l’influenza dei tassi di mercato, offrendo una tranquillità impagabile anche nei momenti di turbolenza economica.

Tra le opzioni più recenti troviamo:

Buono Premium: 2,5% lordo a 1 anno

Buono 4 anni Plus: 1,25% lordo annuo

Buono Rinnova 4 anni: 2% lordo annuo

Buono 3×2: 1,5% annuo lordo

Buono indicizzato all’inflazione: 0,60% fisso annuo + rivalutazione inflazionistica.

Un altro grande vantaggio dei BFP è la loro flessibilità: possono essere riscattati in qualsiasi momento, anche se con alcune limitazioni sugli interessi maturati. Inoltre, sono impegnorabili e insequestrabili (non è valido per azioni dell’Agenzia delle Entrate e per provvedimento in seguito ad azione penale), una caratteristica che li rende particolarmente adatti per proteggere il capitale in ogni circostanza.

E tu, cosa cerchi da un investimento? La tranquillità di un rifugio sicuro o la possibilità di guadagnare qualcosa in più, accettando un po’ di rischio? Forse la vera risposta sta nel combinare entrambe le opzioni, bilanciando BTP e BFP per creare un portafoglio che ti faccia dormire sonni tranquilli, ma con un occhio sempre puntato verso il futuro.

Gerardo Marciano

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