Un ragazzino di 12 anni, 50.000 euro da investire e una decisione che sorprende tutti. Due strumenti a confronto, numeri reali, una scelta tutt’altro che scontata.
Questo non è solo un articolo su finanza e rendimenti, ma un piccolo viaggio nel mondo degli investimenti raccontato con gli occhi di chi ha ancora la vita davanti. E se a insegnarti qualcosa fosse proprio un bambino?
Martino ha solo 12 anni, ma ha le idee più chiare di molti adulti. Invece di desiderare un nuovo telefono o una vacanza extra, ha chiesto a suo padre: “Papà, come posso investire i miei 50.000 euro?” Un’eredità lasciata dai nonni, custodita in banca, in attesa che qualcuno se ne occupasse. E ora quel qualcuno è proprio lui.
Davanti a questa domanda, il papà si è fermato a riflettere. Due le strade possibili: il classico Buono Fruttifero Postale 3×4 o un BTP a lunga scadenza, precisamente il BTP Tf 0,95% con scadenza 2037. Due mondi diversi, due filosofie. Chi conviene di più? Per capirlo, abbiamo fatto i conti.
Martino sceglie di investire nei Buoni Fruttiferi Postali, nella versione 3×4. Durata massima 12 anni, interessi che maturano ogni tre. Nessuna spesa di apertura o gestione. Investendo 50.000 euro, riceverà alla fine del periodo 63.725,41 euro netti. Si tratta di un guadagno complessivo di circa 13.700 euro, con tassazione agevolata al 12,5%.
È uno strumento ideale per chi non ama i rischi, garantito dallo Stato e flessibile: si può ritirare in qualsiasi momento, anche se prima dei tre anni non si ottiene alcun interesse. Perfetto per chi, come Martino, potrebbe cambiare idea strada facendo. Ma i rendimenti sono limitati e, in termini reali, difficilmente battono l’inflazione.
Poi c’è il BTP Tf 0,95% con scadenza nel 2037. Prezzo d’acquisto attuale: 71,50. Investendo 50.000 euro, Martino acquista circa 698 titoli. A scadenza riceverà 69.800 euro, più le cedole annuali. Tolte tasse e costi, l’importo finale stimato arriva a circa 75.000 euro netti. Il rendimento netto effettivo è del 3,82%, superiore a quello del buono.
Ma i BTP vanno capiti. Ci sono commissioni di acquisto, spese di tenuta dossier, oscillazioni di mercato. Se venduti prima della scadenza, possono portare perdite. Non proprio il massimo per un dodicenne alle prime armi.
Eppure, per chi riesce a mantenere la rotta, il guadagno è tangibile.
Allora, chi vince? In termini di rendimento, il BTP batte il Buono Postale. Ma se si guarda alla tranquillità, alla semplicità e alla sicurezza, il Buono 3×4 è imbattibile. Martino, oggi, ha capito una cosa importante: non conta solo quanto guadagni, ma come arrivi al traguardo. E tu, al posto suo, quale strada avresti preso?
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